
Essere randagio, per un gatto e ancor più per un cane, è una disgrazia, ma fortunati i randagi a Piombino. Qui, infatti, i volontari Enpa sono molto attivi nel prendersi cura di cani e gatti senza famiglia.
La Giornata mondiale degli animali

Il World Animal Day è una giornata internazionale volta all’azione per i diritti e il benessere degli animali. La Giornata mondiale degli animali è stata istituita da Heinrich Zimmermann e venne celebrata per la prima volta nel 1925 al Palazzo dello Sport di Berlino, alla presenza di oltre 5.000 persone. Fu nel 1929 che si fissò l’evento al 4 ottobre. Inizialmente trovò un seguito solo in alcune nazioni. Nel maggio 1931, in un congresso del Congresso internazionale sulla protezione degli animali a Firenze, la proposta di rendere universale la Giornata mondiale degli animali il 4 ottobre fu accettata all’unanimità.
Viene celebrata il 4 ottobre di ogni anno, nel giorno della festa di Francesco d’Assisi, il santo patrono degli animali.
San Francesco

È dunque in corrispondenza con la festa di San Francesco che si celebra la Giornata degli animali, tenuta in oltre 160 piazze d’Italia. San Francesco è stato dichiarato nel 1979 da Giovanni Paolo II patrono mondiale dell’ecologia su richiesta della Società internazionale degli ecologisti, con la motivazione che aveva «onorato la natura come un dono meraviglioso dato da Dio al genere umano»: non come una riserva da saccheggiare, ma come una sorella da rispettare. San Francesco è anche considerato il patrono degli animali.

Prima della festa, a Piombino, in Palazzo Appiani, una bella mostra ha esposto le splendide foto che fanno bello il calendario «Randagi a Piombino 2023», che sarà venduto a favore dell’Enpa. La mostra è aperta fino a domenica 2 ottobre, dalle 16.30 alle 19.30.
L’Enpa

L’Enpa è un’associazione privata, fondata nel 1871 come Società Reale per la Protezione degli animali, da Giuseppe Garibaldi insieme a lady Anna Winter e al dottor Timoteo Riboldi.
«La nostra società – dichiarò all’atto della fondazione il dottor Riboldi – non si occuperà mai né di politica né di religione, ma solo di proteggere gli animali contro i maltrattamenti, come mezzo di educazione morale e di miti costumi».
Non tutti sanno che Garibaldi, dopo essere stato un accanito cacciatore, nell’ultima parte della sua vita fu convinto dallo stretto contatto con la natura che anche gli animali hanno un’anima cui non si deve nuocere, e divenne vegetariano. Nella sua fattoria di Caprera visse con conigli, galline, capre, pecore, asinelli, in una sorta di «repubblica degli eguali», uomini e animali.
Un francobollo piombinese per l’Enpa

Il Ministero ha emesso il 19 Maggio 2021 un francobollo appartenente alla serie «Il Senso civico» dedicato a E.N.P.A. – Ente nazionale Protezione animali nel 150° anniversario dell’istituzione.
Il bozzetto è del piombinese Paolo Caciagli, che nell’occasione è stato ospite al Senato per la presentazione del francobollo e ha voluto esprimere per l’occasione tutta la sua soddisfazione come grafico e come socio dell’Enpa da più di 10 anni. La vignetta raffigura alcuni animali al fianco di Giuseppe Garibaldi che ha contribuito nell’aprile del 1871 a fondare a Torino la prima associazione italiana per la protezione degli animali che successivamente è diventata l’E.N.P.A.

L’emissione del francobollo è avvenuta nel giorno in cui la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità il ddl di modifica della Costituzione inserendovi la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali. La presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi, ricordò tra l’altro in tale circostanza che in quell’anno difficile, «se non ci fossero stati gli animali, la pandemia sarebbe stata più dura per tutti… In fase di pandemia, tutti possono diventare veicolo di contagio, ma non gli animali: loro si possono invece abbracciare senza rischi e questo ha reso la vita di tutti più leggera».

Se fino allo scorso anno si parlava di pandemia, adesso si parla di guerra. La disgraziata guerra in Ucraina sta mietendo un alto numero di vittime civili, fra cui molti bambini, ma insieme alle famiglie sta travolgendo anche i loro animali. Voglio dedicare un pensiero anche a loro.
«No, non ti abbandono»: cane in spalla e via

Viene dalla Polonia una commovente notizia: una donna in fuga ha portato a spalla il suo vecchio cane, un pastore tedesco dodicenne che non era in grado di camminare, per 17 chilometri. Leggere QUI.

Alisa, da Kiev, ha fatto 16 ore di auto per fuggire con la mamma, la sorella, quattro bambini e due cani di grossa taglia. Il padre era morto il giorno prima e non ha potuto nemmeno avere un funerale. Gli ultimi 17 chilometri hanno dovuto farli a piedi, ma il cane Pulya dopo un chilometro si è accasciato a terra senza poter più camminare. Il cane era tutto ciò che era rimasto alla madre della sua vita precedente: così Alisa se lo è caricato in spalla e lo ha portato fino in Polonia al centro di accoglienza dove la famiglia ha trovato rifugio. Finalmente al sicuro. Tutti.
Madre Serafim: un monastero ortodosso e 300 gatti

La storia del cane Polya ha fatto il giro del mondo. Di nicchia, invece, è la notizia secondo cui a Odessa il settecentesco monastero ortodosso dell’Arcangelo Michele è diventato rifugio per i più fragili. Le famiglie che avevano anziani malati o troppo deboli per fuggire li hanno affidati alle cure delle monache. Altri hanno portato lì i loro animali domestici. Madre Serafim, superiora del monastero da 30 anni, ha accolto tutti. Nel monastero vive un centinaio di monache, cui si sono aggiunte dall’inizio della guerra alcune centinaia di persone fragili, oltre a più di 300 gatti. Ho trattato questo argomento QUI.
Il bene silenzioso: il volontariato

Da mesi la macchina del volontariato si è messa in moto per salvare uomini e animali. Si moltiplicano i racconti di volontari che hanno portato in Italia gli animali a rischio. La guerra fa un gran chiasso, non c’è dubbio; il bene si muove silenziosamente. Diceva Lao Tze: «Fa più rumore un albero che cade che non una foresta che cresce».