Un episodio che esprime rabbia e dolore (ed una sofferenza che proseguirà per tutta la vita), quello di Mikal figlia di Saul e prima moglie di David che sbircia dalla finestra il consorte danzare “scoperto come uno scemo”. Davide danza a tutta forza (6,14), tanto da provocare il livore e la critica di sua moglie Mikal (6,20).
Ciò accade perché tre mesi dopo l’incidente, che aveva provocato la morte di Uzza (QUI), David trova il coraggio di introdurre l’arca in Gerusalemme, questa volta nella debita forma, sempre tra musica e gioia (6,15). Nella sua esaltazione, il re si umilia davanti al Signore, deponendo ogni insegna di dignità e danzando scoperto “sotto gli occhi delle serve dei suoi servi”.
Il testo
2 Samuele 6 14 Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino. 15 Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportavano l’arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.
16 Mentre l’arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. 17 Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 18 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti 19 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
20 Ma quando Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal figlia di Saul gli uscì incontro e gli disse: «Bell’onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!». 21 Davide rispose a Mikal: «L’ho fatto dinanzi al Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su Israele; ho fatto festa davanti al Signore. 22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!». 23 Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.
La festa corale… e una persona che si isola
L’evento, veramente, è vissuto in modo appassionato da tutti: dal re, dai leviti, dall’intero popolo: con il canto, con la danza, con la musica. Un evento corale. Ci sono sacrifici, festa, cibo per tutti (pane, carne, uva: 6,19), condivisione e comunità, un coinvolgimento che implica voce, corpo e cuore di ciascuno nel celebrare il Signore.
Ma c’è una persona che non partecipa alla lode. Mikal si isola perché si chiude nella sua rabbia e nella sua amarezza. Non ne ha motivo; si sente solo umiliata dall’umiltà del re, lei che è la prima moglie. Si tira fuori dalla vita, la spia dalla finestra. Appartenendo al mondo femminile, il rimanere appartata in casa si spiega storicamente e culturalmente (anche se il resto del popolo, a quanto pare, è tutto in strada); ma non si giustifica la sua autoesclusione interiore. Invece di gioire, si disgusta e si stizzisce. In questo modo perde il gusto della vita e perde se stessa.
Purgatorio canto X
Leggete come la tratteggia bene Dante, in uno dei bassorilievi posti alla meditazione dei superbi nella prima cornice del Purgatorio, come esempio di superbia punita:
Era intagliato lì nel marmo stesso
lo carro e ‘ buoi, traendo l’arca santa,
per che si teme officio non commesso. 57
Dinanzi parea gente; e tutta quanta,
partita in sette cori, a’ due mie’ sensi
faceva dir l’un «No», l’altro «Sì, canta». 60
Similemente al fummo de li ‘ncensi
che v’era imaginato, li occhi e ‘l naso
e al sì e al no discordi fensi. 63
Lì precedeva al benedetto vaso,
trescando alzato, l’umile salmista,
e più e men che re era in quel caso. 66
Di contra, effigiata ad una vista
d’un gran palazzo, Micòl ammirava
sì come donna dispettosa e trista. 69
(Purg. X)
Una scelta
L’atteggiamento stizzoso di Mikal, dispettosa e trista, non produce nulla di buono. Da lei, figlia di Saul, David avrebbe potuto generare una stirpe doppiamente regale. Avrebbe potuto generare il Messia. Invece, in lei la vita si insterilisce. Scrive C.S. Lewis in Perelandra, a proposito del valore delle scelte individuali:
«lontano nel tempo, Orazio si era fermato sul ponte, e Costantino si era posto il quesito se avrebbe o no abbracciato la nuova religione, ed Eva stessa aveva sostato a guardare il frutto proibito, e il Cielo dei Cieli aveva atteso la decisione di lei […]. Qualcosa o nulla doveva dipendere dalle decisioni individuali. E se era qualcosa, chi poteva metterle certi limiti? Può essere che una pietra determini il corso di un fiume».
Se noi non collaboriamo, il corso della storia andrà avanti. Ci escluderà. Prenderà un’altra strada.
Tempo di guerra
6 mesi e 25 giorni
Intelligence britannica: i successi della controffensiva ucraina contro le forze di Mosca nella regione di Kharkiv hanno implicazioni significative per il disegno operativo complessivo della Russia. «È molto probabile che la maggior parte delle forze (russe) in Ucraina sia costretta a dare priorità ad azioni difensive di emergenza… la fiducia, già limitata, che le truppe schierate hanno nei confronti dei vertici militari russi rischia di deteriorarsi ulteriormente».
Dopo il suo ritiro dalla regione di Kharkiv, potrebbero volerci anni prima che la Russia riesca a ricostituire una delle principali unità del suo esercito, la Prima armata corazzata delle Guardie, «una delle più prestigiose armate russe, destinata alla difesa di Mosca e a condurre contrattacchi in caso di guerra con la NATO». Il fatto che sia degradata per le perdite subite in Ucraina rende «la forza convenzionale russa destinata a contrastare la NATO gravemente indebolita. Probabilmente ci vorranno anni perché la Russia possa ricostruire questa capacità».
L’Ucraina ha poi continuato a consolidare il controllo della regione orientale di Kharkiv, mentre alcune truppe russe sembrano essere fuggite di fronte all’avanzata delle truppe ucraine «in preda al panico», abbandonando attrezzature militari chiave e di grande valore, essenziali per la guerra russa incentrata sull’artiglieria.
Giustificazioni
Intanto, il governatore filorusso di Kharkiv, Vitaly Ganchev, spiega che la controffensiva ucraina ha avuto successo perché il numero dei soldati di Kiev impegnati nell’attacco era «superiore di otto volte» alle forze russe schierate nel settore.
Invece, il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, ha dichiarato che gli apparenti fallimenti tattici russi in Ucraina sono legati all’esigenza di ridurre al minimo le vittime. «Rassicurerò i commentatori più violenti e più scettici: nel corso dell’operazione militare speciale, non ci ritiriamo da nessuna parte, sono tutte esagerazioni e provocazioni occidentali, ci sono concetti come tattica e strategia. Le nostre truppe sono più snelle. Non possiamo permetterci di sparare indiscriminatamente a tutti, civili compresi, solo per soddisfare i desideri maniacali degli ignoranti da divano, la Russia in questa operazione speciale sta cercando di ridurre al minimo le vittime umane. I nazisti banderisti possono invece permetterselo al punto di spararsi addosso da soli. Da qui le differenze di tattica».
Izium
Le autorità ucraine hanno denunciato il ritrovamento di almeno 440 corpi nella fossa comune di Izium, la città recentemente riconquistata alle truppe russe, nel Nord-Est del Paese. Evito i particolari macabri. Le forze dell’ordine stanno cercando di stabilire cosa sia successo durante i sette mesi di occupazione russa. Le Nazioni Unite invieranno sul posto un team di osservatori dei diritti umani.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha commentato: «Prima Bucha, poi Mariupol e Irpin, ora Izyum. I criminali di guerra responsabili di questi atti atroci devono essere assicurati alla giustizia».
Appello dei deputati russi
I deputati russi in 18 distretti municipali di Mosca, San Pietroburgo e Kolpino hanno firmato una petizione in cui chiedono le dimissioni del presidente russo, Vladimir Putin: «Noi, deputati municipali russi, crediamo che le azioni del presidente Putin danneggino il futuro del Paese e dei suoi cittadini».
Il 7 settembre, alcuni deputati municipali del distretto di Smolninsky a San Pietroburgo avevano avanzato la stessa richiesta, annunciando anche l’intenzione di inviare presto un appello alla Duma di Stato con la proposta di porre in stato di accusa il presidente per alto tradimento a causa delle ostilità in Ucraina. La risoluzione al consiglio distrettuale era stata approvata, con sette voti a favore e tre astenuti.
Una richiesta simile è stata avanzata, poi, anche dai deputati del consiglio distrettuale Lomonosovsky a Mosca. L’appello è stato discusso nella seduta del 9 settembre: i deputati hanno riconosciuto che Putin ha attuato buone riforme durante il suo primo e in parte nel secondo mandato, ma dopo «tutto è andato, in qualche modo, storto»: il Pil non è raddoppiato, il salario minimo non è salito alle cifre previste e si è verificata una consistente fuga dei cervelli all’estero.
Reclutamento mercenari Wagner
Secondo l’intelligence del Ministero della Difesa britannico, è almeno da luglio che la società militare privata russa legata al Cremlino, Wagner Group, sta conducendo una campagna di reclutamento di detenuti russi da impiegare in Ucraina. Ai detenuti è stata offerta la commutazione della pena e incentivi in denaro.