La Bibbia dall’ABC. L’Esamerone: Quarto Giorno (Genesi 1,14-19)

Duomo di Monreale, Creazione degli astri. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3816222

Inizia adesso, a partire dal quarto giorno, l’Opus ornatus, cioè la collocazione degli “inquilini” nei vari ambienti creati nei primi tre giorni, con un preciso parallelismo:

  • Abitanti del cielo (astri)
  • Abitanti dell’acqua e dell’aria
  • Animali terrestri e umanità.

I quadri ottenuti sono adesso in movimento, perché mossi dal dinamismo delle creature.

Quarto Giorno (1,14-19)

Padre Costantino Ruggeri, Creazione degli astri. Piombino, chiesa di S. Maria del Rosario al Cotone

L’opera di questa giornata svolge una funzione centrale nel racconto, perché si tratta della quinta parola di Dio, segna la metà della narrazione, e al tempo stesso porta all’apice il processo di demitizzazione del racconto cosmogonico, riducendo gl astri a pure creature. La luce, il sole, la luna, le stelle, le tenebre, non sono da divinizzare, ma sono semplici creature al servizio di Dio e dell’uomo.

Il sole, sovrano degli dèi presso molti popoli, e la luna, dea della fecondità per il suo legame con i cicli della vita (maree, vegetazione, ciclo femminile), sono soltanto la lampada maggiore per illuminare il giorno e la lampada minore per illuminare la notte. Non sono dèi, ma lampioni! Le stelle sono sbrigate con una fuggevole menzione, una sola parola. Non viene neppure fatto il nome del sole (shemesh), e neppure il nome della luna (yareach), perché nell’immaginario dell’epoca erano considerate divinità; le stelle vengono menzionate quasi di sfuggita, mentre nel pantheon pagano erano divinità importantissime che bisognava ingraziarsi, come Astarte / Venere e tante altre.

Il processo di demitizzazione continua con la creazione degli animali.