
Gli storici unanimemente ormai assegnano l’esistenza storica di Mosè al periodo dei Ramessidi, nella XIX dinastia:
- Ramses I (1318-1317)
- Sethi I (1317-1301)
- Ramses II (1301-1234)
- Merneptah (1234-1220).
In particolare, la costruzione delle città – deposito di Pitom e Ramses avvenne sotto il lungo regno di Ramses II (cfr. Es 2,23), e il suo successore, Merneptah, potrebbe essere il faraone dell’esodo. La stele di Merneptah del 1220 a.C., il documento extra biblico in cui compare per la prima volta il nome di Israele, pur con spirito di parte (il faraone si attribuisce anche vittorie anteriori al suo regno, conferma il dato biblico che in quel periodo l’Egitto combatteva contro Israele:
“Canaan è conquistato con tutte le sue stirpi, Ascalon condotto prigioniero, Gezer posto in catene, Jenoam annientato. Israele è distrutto senza lasciare il seme”.
Riferendosi ai popoli della Palestina, questo documento riguarderebbe la sorte, enfatizzata, delle tribù che potevano aver occupato la terra di Canaan prima dell’esodo delle altre dall’Egitto.
Quadro storico di riferimento
Era un fenomeno costante la migrazione di popolazioni asiatiche nel delta del Nilo, per ragioni di commercio, e per sfuggire ad una carestia, o le condizoni di prigionia. In particolare, è segnalata fra il 1400 e il 1300 una consisten presenza di Habiru (Lettere di El Amarna). In Egitto, inoltre, il lavoro forzato era un fatto normale.
L’uscita dall’Egitto, così come l’ingresso, può essere avvenuta in tempi diversi per le varie tribù che vi erano presenti. Il testo biblico serba traccia di due esodi, un esodo – espulsione più antico, databile all’epoca della espulsione degli Hyksos e riguardante le tribù del Sud, Simeone e Giuda (verso il 1550 a.C.), per la normale via di comunicazione lungo la costa del Mediterraneo (l’antica “Via Maris”), e un esodo – fuga (verso il 1250 a.C.), guidato a Mosè e riguardante la casa di Giuseppe e di Levi, che sole avrebbero fatto l’esperienza del Sinai. Il gruppo guidato da Mosè sovette infatti passare per la derivazione della penisola sinaitica, essendogli preclusa la “Via Maris”, costellata di fortini miliatari egiziani.
Studiando gli strati più antichi di tradizione, in effetti, i critici hanno avanzato l’ipotesi che non tutte le tribù di Israele fossero radunate in Egitto da cui sarebbero poi uscite tutte insieme, ma che alcune di esse, come Zabulon, Issacar e Neftali, fossero già insediate in Canaan forse dal XV secolo, mentre altre si sarebbero avventurate in Egitto in periodi diversi, alla ricerca di pascoli, e sarebbero state più direttamente legate alla storia di Mosè: in particolare, Simeone, Giuda (che sarebbero uscite per prime), Efraim, Manasse, Levi e Beniamino, che sarebbero uscite all’epoca di Mosè. Solo più tardi, al momento della transizione tra epoca dei Giudici ed epoca dei Re, le esperienze dell’esodo si sarebbero trasferite sulle rimanenti tribù, costituendo una coscienza storica unitaria, in virtù della tipica mentalità corporativa per cui quello che capita a qualcuno ha ripercussione su tutto il suo gruppo di appartenenza.