La chiesa grande della Verna, nei suoi sei secoli di vita, ha visto tanti pellegrini, tanti riti, tante folle che salivano il Monte alla ricerca di qualcosa che rendesse bella e degna di essere vissuta l’esistenza, fossero o no consapevoli di cercare e trovare Dio e quindi, in definitiva, anche di cercare e trovare se stessi nel senso più autentico e profondo.
I novizi che nella mattina di sabato 31 agosto hanno pronunciato il loro primo formale “sì” al Signore hanno trovato se stessi scegliendo la “parte migliore”, che non sarà loro tolta, la parte di una esistenza interamente dedicata al servizio di Dio e degli uomini nella forma di vita francescana, ossia di pratica radicale del Santo Vangelo. L’intero video QUI.
Erano sette, quattro della Custodia di Terra Santa e tre della Provincia egiziana, i giovani che dopo un anno di noviziato hanno mosso questo primo passo nella vita di una totale consacrazione emettendo i loro voti nelle mani del Custode di Terra Santa padre Francesco Patton e del ministro provinciale di Egitto padre Murad.
Gli altri novizi emetteranno i voti nei prossimi giorni, nelle rispettive provincie religiose, sia in Italia che all’estero. Inizia così per tutti loro un periodo intenso di esperienza e di formazione che, anno dopo anno, dopo il ripetuto rinnovo dei voti temporanei, li porterà alla professione perpetua. Un cammino molto lungo.
Professioni religiose alla Verna
La Verna, avendo da otto secoli un posto centrale nella spiritualità francescana, è da molto tempo anche casa di noviziato: almeno dal 1594. Tanti giovani, nei secoli, toscani e non solo, sono passati da lì per fare la prima esperienza di vita religiosa. Centinaia e centinaia. Ma che di questi tempi un ventenne o trentenne entri nella determinazione di consacrare in perpetuo la propria persona e la propria esistenza a Dio e ai fratelli stupisce quasi… Stupisce, tanto siamo ormai sprofondati in una epoca di dominio dell’effimero. Eppure…