
E così, è arrivato il momento, per Caterina, della professione definitiva nell’Ofs ovvero nell’Ordine secolare francescano, un tempo detto Terz’Ordine. Si tratta di una persona che non solo vive nel cuore della parrocchia francescana dell’Immacolata di Piombino e ha intrapreso da tempo il cammino di formazione per entrare nell’Ofs, ma da quando è iniziata prende anche parte all’esperienza di lettura continua della Bibbia. Ma chi è Caterina, e perché ha fatto questa scelta?
Conosciamola meglio

Originaria di Frattamaggiore in provincia di Napoli, a ottobre prossimo compirà 60 anni. Ci racconta: «La mamma e le suore Ancelle del Sacro Cuore mi hanno trasmesso l’importanza della fiducia e dell’abbandono nel Signore, la devozione al Sacro Cuore Di Gesù e alla Mamma celeste. Il Signore è sempre stato presente nella mia vita prima come Amico e poi oggi come Padre ed è stato da sempre per me Fortezza, rifugio e consolazione».
Con questo spirito di fede, si sposa e mette su famiglia. È nell’ ottobre del 1991 che tutta la famiglia si trasferisce a Piombino per motivi di lavoro. Il marito lavora alle Poste, lo ricordo come una persona particolarmente gentile, qualità niente affatto scontata per chi lavora nel settore pubblico… Purtroppo, ancor giovane una grave malattia lo rapisce ai suoi cari.
Caterina rimane con i tre figli. Lavora alle dipendenze del Ministero della Cultura. La vedovanza non la sconfigge: da tanti anni Caterina frequenta la parrocchia dell’Immacolata , dove da qualche anno svolge anche il servizio di Ministro Straordinario della Comunione. Partecipa attivamente alle varie iniziative parrocchiali, tra cui la lettura continua comunitaria della Bibbia, e nel 2022 si avvicina all’ Ordine Francescano Secolare nel quale emetterà a breve la Professione solenne. Ci confida: «Grazie agli ultimi percorsi posso dire che sono cresciuta ulteriormente nella dimensione spirituale e relazionale, ma c’è ancora tanta strada da fare…».
Ma che senso ha questo cammino di vita religiosa da Terziario, visto che chi lo intraprende rimane nel mondo, nella famiglia, in una qualunque vita quotidiana?
La professione nell’Ofs

L’OFS (Ordine Francescano Secolare) fa parte della grande Famiglia francescana, costituita dai tre Ordini originati da San Francesco d’Assisi: il primo Ordine, i frati; il secondo Ordine, le Clarisse; il terzo Ordine, ovvero i laici, ma anche i consacrati che appartengono ad altre forme di vita religiosa che non siano quelle del primo o secondo Ordine, come sacerdoti, o suore di istituti che abbiano avuto origine diversa dalle Clarisse.
Per quanto riguarda i laici, si tratta di persone che, in qualunque condizione di vita, si sentono chiamate a viverla secondo lo spirito evangelico francescano nel lavoro e nella famiglia, formando una fraternità che si incontra regolarmente per la preghiera, la formazione e la condivisione.
I francescani secolari, dopo un periodo di formazione spirituale e culturale, emettono una vera e propria professione, impegnandosi a vivere questa vocazione in ogni situazione in cui si trovano. Si impegnano a costruire un mondo più giusto e fraterno rapportandosi con tutti gli uomini come con un dono di Dio, promuovendo la giustizia e la pace.
I primi terziari

Tradizione vuole che i primi laici francescani siano stati i beati coniugi Lucchese e Buonadonna, contemporanei del Santo assisiate. Proprio per loro, secondo questa tradizione, San Francesco ideò il Terz’ordine a Poggibonsi, fra il 1209 e il 1214, rivestendoli dell’abito penitenziale ma invitandoli a vivere la loro vita evangelica in famiglia.
Fu Nicolò IV il primo papa a riconoscere, riorganizzare e istituzionalizzare il Terz’Ordine mediante la bolla Supra montem del 19 agosto 1289. In un mondo in cui la vita devota sembrava possibile solo in un monastero o in un convento, i terziari dettero espressione alla spiritualità laicale dimostrando che anche i laici potevano vivere evangelicamente nel lavoro e nella famiglia, rimanendo pienamente nella Chiesa, a differenza di altre correnti pauperistiche o penitenziali che per praticare liberamente la propria devozione ne uscivano.
Vivere l’Ofs oggi
Si tratta, quindi, di vivere radicalmente il Vangelo, «sine glossa», diceva S. Francesco, cioè senza accomodamenti umani. Ricordò Giovanni Paolo II nel 1986 ai terziari francescani:
«Elemento fondamentale del vostro carisma è la piena e completa osservanza del Vangelo di Cristo: ciò comporta una continua ed assidua meditazione sulla figura, la persona, l’opera, il messaggio di Gesù, che è il centro della nostra fede».
Ci si potrebbe chiedere: ma non è questa la vocazione di ogni cristiano? Che cosa aggiunge a questo la professione nell’Ofs? Bene: la fondamentale ragione di questa scelta è data dalla possibilità di compiere un cammino comune con la Fraternità, con tutto l’Ordine, nella Chiesa. È una scelta particolare, che non equivale ad essere solo “cristiani” che hanno una ammirazione per S. Francesco, ma è un’autentica vocazione.
Tra i moltissimi terziari francescani illustri ricordiamo: Dante Alighieri, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, Torquato Tasso, Galileo Galilei, Luigi Galvani, Alessandro Volta, André-Marie Ampère, Louis Pasteur, Silvio Pellico, Alessandro Manzoni, Giosuè Borsi, Guglielmo Marconi, Giovanni Papini, Giorgio La Pira, Robert Schuman padre dell’Europa.
Niente male, vero?