Tempo di guerra: primo mese

Primo mese di guerra
Carro armato T 90. Vitaly V. Kuzmin,
CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Primo mese di guerra: quarto giorno, le notizie si susseguono.

Primo mese di guerra: quarto giorno

Offensiva russa su tre direttrici. Pioggia di missili su Kiev, coprifuoco dalle 17. Una bambina nasce nel rifugio ricavato nella metropolitana. Oltre 368.000 i rifugiati; 15 km di coda alla frontiera con la Romania. Fuori combattimento sei navi ucraine nel Mar Nero. Minacce a Helsinki e Stoccolma. Papa Francesco si reca dall’ambasciatore russo e telefona al premier ucraino. Bersagliato ospedale pediatrico (ma bisogna stare attenti alle fake news). Colpito, ma a quanto pare non danneggiato, un sito di smaltimento di rifiuti radioattivi. Un video QUI.

In allerta le forze di deterrenza nucleari russe. Anche la Bielorussia pronta all’attacco. La Russia pronta a trattare, speriamo! L’articolo precedente QUI.

Quinto giorno di guerra

La Bielorussia non si unirà alla guerra. Continuano scontri e bombardamenti. Circola la notizia che Kiev è circondata e non è più possibile evacuare la popolazione; ma viene smentita. Veniamo a sapere che se gli Usa hanno la  MOAB, Mother Of All Bombs («madre di tutte le bombe»), che ottiene effetti simili alle piccole bombe nucleari ma senza radioattività, Putin accampa il FOAB, Father of All Bombs («padre di tutte le bombe»), in russo AVBPM, cioè la bomba termobarica più potente al mondo, potenza di 44 tonnellate di TNT contro le sole 11 tonnellate americane. In sostanza: il gas sprigionato crea un vuoto che disintegra tutto. L’anticreazione. Per la prima volta in due anni il telegiornale non parla di covid. In corso i negoziati fra Ucraina e Russia.

Tempo di guerra. Sesto giorno

Intensificati gli attacchi russi. Bombardamenti sulle città ucraine, aree residenziali colpite. Vittime tra i civili: non entro nei dettagli che sono atroci. 6.400 manifestanti (russi) per la pace arrestati a Mosca. Una colonna militare lunga oltre 60 km si dirige sulla capitale ucraina. Oltre mezzo milione di persone in fuga alle frontiere. Un milione di sfollati all’interno dell’Ucraina. Secondo la stima dell’Onu, 18 milioni di persone potrebbero necessitare di aiuti umanitari. In un solo giorno i magnati russi hanno perso 71 miliardi di dollari; speriamo che la potenza del denaro blocchi le velleità belliche. Un video QUI.

Storie di guerra

La sinagoga settecentesca di Livorno distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale
Livorno, la sinagoga settecentesca distrutta dai bombardamenti

Le scene che si vedono in tv e sul web richiamano immediatamente gli scenari della guerra vissuta dall’Italia nel secondo conflitto mondiale.

Io non ho memorie personali al riguardo, perché sono nata dopo lo scoppio delle bombe di Hiroshima e Nagasaki; però porto una memoria della guerra nel mio Dna familiare, nei racconti dei miei (bombardamenti, sfollamento, rastrellamenti) e nei miei ricordi infantili delle macerie di Livorno. Una città che ha subìto mille allarmi e cento bombardamenti aerei a tappeto mirati ad una sistematica distruzione. Un terzo degli edifici del centro cittadino rasi al suolo, nemmeno la metà dell’intera area urbana rimasta illesa. Abbattuta la Via Grande, il duomo, la sinagoga settecentesca che i miei genitori dicevano essere la più bella d’Europa, la chiesa degli Armeni, il liceo classico Niccolini Guerrazzi, il teatro San Marco; il cantiere navale e il porto minati e distrutti dai tedeschi prima di ritirarsi. Macerie ovunque. Fori di proiettili nei muri dei palazzi. Baraccati.

Quando ero piccola non esistevano i giochini per i bimbi nei parchi e nelle piazze, scivoli e altalene; ci si arrangiava. Io giocavo a fare lo scivolino sui fianchi inclinati dei rifugi antiaerei allora ancora interrati nei giardini di piazza Dante, davanti alla stazione. Tutto questo lascia qualcosa nel sangue, anche se non si è visto accadere.

Ricordi di famiglia

I miei invece avevano vissuto in prima persona i terrori degli allarmi, i bombardamenti, i disagi dello sfollamento, tanto più che nel paesino della Lucchesia dove si erano rifugiati si era installato, nello stesso casamento, il comando delle SS.

Il comandante, però, era molto umano. Riceveva l’ordine di rastrellare gli uomini per mandarli nei campi di lavoro in Germania. Eseguiva l’ordine, li prendeva, li caricava sui camion. Poi, durante il viaggio, guarda caso, gli uomini un po’ alla volta scappavano tutti. Tornavano al paese e si facevano anche vedere in giro. Il colonnello andava dal barbiere (era il gazzettino del paese), si faceva servire, e mentre era sulla poltrona cercava di avvertire, mormorando in un italiano maccheronico: «Troppo spassire… troppo spassire… [vanno troppo a spasso!]». Si può rimanere «uomini» durante una guerra? Quest’uomo, di cui non so il nome, ha cercato di viverla secondo la sua coscienza.

Tempo di guerra. Settimo giorno

Le forze russe intensificano l’offensiva sulle città ucraine; in mattinata annunciano di avere preso Kherson. Il numero delle vittime civili è in crescendo, così pure quello dei rifugiati. Sono oltre 870mila coloro che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio del conflitto. La città portuale di Mariupol rimane senz’acqua con 500 mila persone bloccate lì. Intanto la delegazione negoziale russa si sta dirigendo nella località dove si svolgeranno i colloqui con l’Ucraina. Un video QUI.

Tempo di guerra. Giorno ottavo

Il pianista Davide Locatelli suona Imagine davanti al consolato russo di Milano (video QUI). Le forze russe sembrano essere in stallo alle porte di Kiev, sia a causa della resistenza ucraina, che a causa della carenza di cibo e carburante. La Slovenia chiede il risarcimento alla Russia per la distruzione del proprio consolato a Kharkiv. Qui, almeno tre scuole e la Cattedrale dell’Assunzione sono state colpite dagli attacchi russi.

Nella metropolitana di Kiev sono rifugiate 1.500 persone di cui 80 neonati e 400 bambini. Non mancano neppure 600 animali. Quelli che mancano sono gli uomini, giovani e adulti: sono quasi tutti a combattere. Oltre un milione i profughi. I primi aiuti da papa Francesco con materiale sanitario. Kherson sotto controllo russo.  Riprendono le trattative di pace. Affondato un cargo estone nel Mar Nero, ma i sei membri dell’equipaggio (quattro ucraini, un bielorusso e un russo) sono stati messi in salvo.

Orrori di guerra. Nono giorno

Scene di guerra QUI.

Intesa con Mosca per un cessate il fuoco temporaneo e l’apertura di corridoi umanitari. Città devastate dai bombardamenti. A Kharkiv ieri duemila morti, di cui cento bambini. Oltre novemila i soldati russi caduti. Secondo il ministro degli esteri ucraino, molte donne sono violentate dai soldati russi. Gli uomini vengono sequestrati. Attaccata centrale nucleare, la più grande d’Europa; nessun reattore danneggiato. Nella zona sono attivi 15 reattori nucleari. Condanna giapponese dell’attacco. Per ora i valori della radioattività restano nella norma. Distribuite gratuitamente in Belgio compresse anti radiazioni a base di iodio.

Applaudita alle Paraolimpiadi di Pechino la delegazione ucraina. La Russia, colpita da sanzioni internazionali, va verso il collasso dell’economia. Crisi nelle borse europee. Uno dei primi effetti della guerra sarà la carenza di olio di semi. Prezzi record per il grano e il mais. L’Italia manda in Ucraina mezzi ed equipaggiamenti militari per 100 – 150 milioni di euro. Sale a oltre 1 milione e 200mila il numero dei rifugiati. Dall’inizio del conflitto a ieri sono entrati in Italia 6.608 ucraini. La Riviera romagnola riapre gli alberghi stagionali e accoglie i profughi anche nelle seconde case.

Tempo di guerra. Decimo giorno

Bambini ucraini per la pace

Continuano i bombardamenti. Esplosioni, raid, razzi in più parti dell’Ucraina durante la notte. 80.000 manifestanti in piazza a Praga contro la guerra. Più stretto l’assedio delle forze russe sulla città di Mariupol sul mar di Azov. Le forze armate russe sono ad appena 32 chilometri dalla seconda maggiore centrale nucleare dell’Ucraina. Proteste in tutto il mondo contro la guerra.

Corridoi umanitari per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. Tuttavia, secondo le autorità ucraine, l’evacuazione dei civili è stata rinviata a causa di violazioni russe della tregua. Sono quasi 1,4 milioni i profughi ucraini che stanno fuggendo dagli attacchi russi. Casa famiglia crollata sotto le bombe: accolti a Cattolica, in provincia di Rimini, i 14 bambini ucraini orfani. Oltre 11mila ucraini in Italia da inizio guerra.