Lettura continua della Bibbia. Prima moltiplicazione dei pani (Mc 6,30-44)

Prima moltiplicazione dei pani
Gesù mosso a compassione. Di William Hole, 1846-1917 – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=67161666

Si apre qui una lunga sezione del Vangelo secondo Marco che è detta la Sezione dei pani (6,30-8,26) perché il tema del pane vi rappresenta l’elemento fondamentale, a partire dalla prima moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo episodio, Marco disegna già la mensa eucaristica della Chiesa dei suoi tempi.

La prima moltiplicazione dei pani (6,30-44)

Gesù prende gli apostoli in disparte quando tornano dalla missione: devono stare con lui per riprendere le forze. Questo aspetto, l’intimità con il Signore, è importante proprio per dare sostanza alla vita apostolica. Le folle però continuano a pressarli, per un bisogno di cui forse esse non si rendono neppure ben conto: infatti Gesù, preso da compassione per loro (letteralmente «gli fremettero le viscere», il ben noto verbo della misericordia divina), si mette ad insegnare ad essi. È notevole che la prima risposta di Gesù ai bisogni della folla, che egli vede come pecore senza pastore, sia quella di istruirla. Non di solo pane, dunque, vive l’uomo…

Dal pane materiale…

Gesù però dà anche il pane. È l’uomo totale quello che gli preme, quello che gli fa fremere le viscere, e il bene dell’anima passa anche attraverso il bene del corpo. Spesso, anzi, è questa la strada maestra per arrivare al cuore, senza contare che soccorrere l’indigenza altrui è un preciso dovere cristiano, addirittura umano.

Ma questa fame di pane, a cui i discepoli devono dare risposta («date loro voi stessi da mangiare») rimanda a sua volta ad altro.

… al pane eucaristico

Il gesto di Gesù è eucaristico. Gesù recita la benedizione, spezza il pane, il pane viene distribuito, si raccolgono i frammenti per coloro che non sono presenti. Frammenti, klásmata, è proprio il termine che la Chiesa primitiva impiegherà per indicare i pezzi di pane eucaristico che devono essere mandati a coloro che non hanno potuto partecipare all’assemblea.

Tutto ciò viene compiuto in una assemblea ordinata, divisa in quadrati di cento e di cinquanta persone (cfr. Es 18,17-26 in cui Mosè organizza il popolo di Israele in migliaia, centinaia, cinquantine e decine). L’assemblea eucaristica non è una massa confusa e disordinata ma un popolo organico.

Occorrerebbero 200 denari…

Il particolare dei 200 denari di pane che occorrerebbero per rispondere umanamente a questa fame trova riscontro in Gv 6,7; ed anche la macchia di colore dell’erba verde, nello stile pittoresco caratteristico di Marco, rimanda al tempo pasquale chiaramente richiamato da Gv 6,4; l’insistenza sul luogo deserto rimanda anch’essa ai temi dell’Esodo e quindi alla Pasqua.

Ma per compiere il gesto salvifico, che i discepoli dovranno ripetere, Gesù parte da quello che essi hanno: molto poco. Non chiede 200 denari, una somma enorme per povera gente, ma quel pochissimo che essi hanno nelle loro mani: è il paradosso del dono che venendo diviso viene invece moltiplicato, moltiplicato per mille; e ne avanza anche, come avviene nella Cena pasquale ebraica in cui, quando tutti sono sazi, si trae fuori il frammento di azzima, l’afiqoman, perché Dio dona più che a sazietà…