
Sembra tanto semplice… così semplice che i bambini lo capiscono subito, gli adulti no. Gli adulti sono costruttori di muri; per i bambini e ragazzi, invece, è tanto facile costruire ponti.

Eccoli lì, gli adulti pronti a imbracciare un’arma e conquistare… ma conquistare cosa? Una vita lunga? Una vita felice? Una comunità serena? No. Conquistare territori, innalzare fortilizi, accumulare armi, sempre di più, sempre di più, ma per dire cosa? «Qui c’è mio»? La logica della guerra, veramente, mi sfugge.

I bambini sono pronti a capire che la vita non dovrebbe andare così.

Sono pronti a capire che la natura è tanto bella, perché rovinarla con le nostre contese, con le nostre prevaricazioni?

Chiunque abbia fatto l’esperienza dell’insegnamento alle elementari o alle medie sa benissimo quanto bambini e ragazzi siano sensibili a questi temi. Mi sono sempre chiesta: quand’è che si sciupano?

Sempre pronti a costuire… ponti, non muri.

Grazie a Miriam, Alessio, Francesco, Dario, Lorenzo, Gabriel, Sara, Adele, Andrea (3C). Ragazzi, al lavoro!
Ponti, non muri: l’accoglienza dello straniero

I ragazzi si impegnano moltissimo quando un lavoro li coinvolge profondamente. Sono sensibili al tema dell’accoglienza e dell’amicizia. Questa classe di scuola media ha lavorato tanto per esprimere, mediante una realizzazione plastica in più quadri, alcuni episodi biblici che parlano di accoglienza amichevole e disinteressata, di riconoscimento dell’altro, di rispetto delle sue necessità, e addirittura del superamento dei pregiudizi… È il caso di Giona, che rifiutando agli stranieri ogni opportunità di salvezza pensa di poter erigere un muro tra lui e la volontà salvifica di Dio mettendosi in mare (un approfondimento QUI).

Sappiamo bene come va a finire: quello stesso mare che doveva opporre una barriera al cammino della solidarietà e della salvezza… grazie al grande pesce si trasforma in un grande ponte che fa valicare al profeta ogni confine e lo conduce proprio dove la sua predicazione diviene mezzo di salvezza per tutti. Diviene un ponte tra il profeta e quegli stranieri di cui voleva la distruzione. Spezza un muro che resiste tenacemente fino all’ultimo…
L’avranno capito i ragazzi che la via da percorrere è quella che costruisce ponti, non muri? L’avranno capito, e non lo dimenticheranno. Speriamo.