San Pio X (21 agosto)

Pio X. Santa Sede Vaticana,
Copyrighted free use, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16271657

Il 21 agosto si fa memoria di Pio X, un santo papa dei tempi moderni che cercò di contrastare la deriva razionalistica e modernistica dei primi del Novecento. Oggi può apparire retrogrado; è stato accusato di non aver colto i fermenti di rinnovamento che si stavano affacciando nella Chiesa; in realtà dette alla storia, in quel momento, la risposta che all’epoca era necessaria.

La vita

Giuseppe Sarto era nato a Riese in provincia di Treviso nel 1835, secondo di dieci figli, in una famiglia di modeste condizioni. Poté compiere gli studi in seminario grazie ad una borsa di studio ottenutagli tramite il patriarca di Venezia, e fu ordinato sacerdote nel 1858. La sua vita sacerdotale fu esclusivamente pastorale, senza incarichi curiali o diplomatici; una intensa vita pastorale che lo condusse comunque all’episcopato nel 1884. Come vescovo di Mantova partecipò al Primo congresso catechistico nazionale (Piacenza 1889) e si mostrò assai sensibile al problema della formazione dei fanciulli. Si dichiarò a favore di «un catechismo popolare storico – dogmatico – morale redatto in domande brevi e risposte brevissime» comune per tutta Italia. Riteneva infatti che il catechismo del Bellarmino

«tornasse molto difficile alle menti rozze non solo dei bambini, ma anche degli adulti che in questa parte sono quasi geniti infantes».

Impegno sociale

Dal 1893 patriarca di Venezia e cardinale, amò i poveri, ai quali donava tutto quello che possedeva. Giunto a Venezia non volle una porpora cardinalizia nuova, ma fece riadattare dalle sue sorelle quella vecchia del predecessore, donando ai poveri la somma che aveva risparmiato. Pur essendo ostile al socialismo e al liberalismo, si preoccupò di tutto quanto potesse migliorare le condizioni di vita degli operai. Incoraggiò le Casse Operaie parrocchiali, le Società di Mutuo Soccorso, gli uffici di collocamento popolare. Per aiutare il clero a seguire questa linea, istituì nel 1895 nel Seminario una cattedra di scienze economiche e sociali.

Il conclave

Partecipò al conclave del 1903 in cui il più papabile risultava essere il cardinal Rampolla, ma l’imperatore d’Austria, attraverso l’arcivescovo di Cracovia, fece conoscere il suo veto. I cardinali decisero di rispettare l’antico privilegio imperiale, e, nonostante le sue implorazioni a non votarlo, ripiegarono sul cardinal Sarto per la fama della sua vita esemplare e delle sue doti di pastore. Quando Giuseppe Sarto accettò il pontificato, dichiarò: Accepto in crucem.

Il pontificato

Habemus papam annunciato dal card. Luigi Macchi. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3263633

Il nuovo papa prese il nome di Pio X ed assunse il motto Instaurare omnia in Christo (Ef 1,10). Lo seguirono a Roma le sorelle, per prendersi cura di lui. Il suo primo atto (con la costituzione apostolica Commissum nobis) fu l’abolizione del veto spettante ai sovrani cattolici, a causa del quale era divenuto pontefice; decretò addirittura la scomunica per quei cardinali che si fossero prestati a fare da portavoce, anche del semplice desiderio o indicazione di uno Stato.

La sua vita fu semplice, conformemente alle sue origini. Si racconta che la presenza delle guardie svizzere lo disturbasse notevolmente. Una notte, sentendo in continuazione i passi della guardia svizzera che vigilava alla sua porta, lo congedò dicendo: «Senti, in questo modo non si dorme ne io né te. Vattene a letto!».

Pio X era noto per la sua fermezza ma anche per il senso di povertà personale, espresso dalla sua appartenenza al Terz’Ordine di San Francesco dal 1870. Rifiutò qualsiasi tipo di favore per la sua famiglia; i suoi parenti stretti rimasero sempre in povertà. Dopo il terremoto di Messina del 1908 avrebbe voluto precipitarsi di persona per dare conforto e aiuto, ma gli uomini di curia riuscirono a dissuaderlo. Dovette accontentarsi di seguire a distanza le operazioni, ma riempì di profughi il Palazzo Apostolico e molti istituti romani; dispensò persino dalla clausura i monasteri perché accogliessero le ragazze e stanziò un milione di lire per il sostentamento e l’educazione degli orfani. L’opera assistenziale si estese poi ai terremotati della Marsica (1915) ed alle vittime della Spagnola (1918), tanto che persino la stampa anticlericale non poté fare a meno di ammirare quello che il papa, senza tanto chiasso, aveva fatto.

Condanna del modernismo

Da pontefice, Pio X si propose di difendere la fede cattolica dagli attacchi del modernismo. Questa corrente di pensiero pretendeva di spiegare ogni aspetto della fede come una produzione della psiche e della storia umana, negando il soprannaturale: Pio X la condannò fermamente (enciclica “Pascendi” del 1907).

Partecipazione dei cattolici alla vita politica

Invece, con l’enciclica Il fermo proposito dell’11 giugno 1905 Pio X allentò le restrizioni del Non expedit di Pio IX (il divieto per tutti i cattolici italiani di partecipare alla vita politica), soprattutto per arginare il socialismo. Ciò permise il primo ingresso di deputati cattolici nel Parlamento italiano..

Pio X, nell’enciclica, concede la dispensa da tale divieto, specialmente nei casi particolari in cui se ne manifesti «la stretta necessità pel bene delle anime e per la salvezza delle loro chiese». Anzi, li invita a perseguire la seria attività «già lodevolmente spiegata dai cattolici per prepararsi con una buona organizzazione elettorale alla vita amministrativa dei Comuni e dei Consigli provinciali», in modo da promuovere «quelle istituzioni che si propongono di ben disciplinare le moltitudini contro l’invadenza predominante del socialismo».

Liturgia e vita ecclesiale

Il nome di Pio X è legato anche alla riforma del canto gregoriano. Con il Motu proprio Inter pastoralis officii sollicitudines (22 novembre 1903), impose il canto gregoriano nella liturgia e fornì precise istruzioni circa l’uso della musica nelle funzioni religiose. Con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908 riformò la Curia romana, sopprimendo varie  congregazioni  divenute inutili. 

Fu Pio X a creare il primo  cardinale  sudamericano della storia della Chiesa. L’11 dicembre 1905 elevò a questa dignità ecclesiastica il vescovo brasiliano Joaquim Arcoverde Cavalcanti.

Il Catechismo

Gesù e i fanciulli. Di Carl Christian Vogel von Vogelstein. Immagine di copertina di varie edizioni del Catechismo di Pio X, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=374554

Pio X si occupò, però, anche della formazione alla fede: riportò l’età della prima comunione verso i sette anni (l’età della ragione: decreto Quam singulari Christus amore), età che era stata fissata dai concili Lateranense IV (1215) e Tridentino (13ª Sessione, 1551-1552); successivamente per influsso del giansenismo l’età era stata ritardata. Per i bambini fece redigere il Catechismo che porta il suo nome (Catechismo di Pio X, 1905).

 Domande e risposte venivano fatte imparare a memoria durante la catechesi, pur contenendo a volte dei concetti difficili. L’idea di base era che memorizzare queste domande e risposte sarebbe stato utile ai bambini quando, una volta raggiunta l’età adulta, ne avrebbero compreso pienamente il significato. E chi l’ha detto che sapere una cosa a memoria equivale a non capirla?

Inoltre, PIo X promosse la prassi della comunione frequente, anche quotidiana. Per un approfondimento, QUI.

Pio X… e il tango

Ai primi del Novecento si stava imponendo in Europa il tango, ballo importato dall’Argentina, che faceva ormai concorrenza al valzer e alla polka. Adesso abbiamo un papa che da buon argentino ha ballato il tango, ma allora le autorità ecclesiastiche parigine ne chiedevano l’interdizione. Si narra che Pio X abbia chiesto l’esibizione di una coppia di ballerini di tango, per farsi un’idea precisa e valutarne di persona gli aspetti «scandalosi». Avvenuta l’esibizione, Pio X avrebbe detto:

«Mi me pàr che sia più bèo el bàeo a ‘ea furlana; ma no vedo che gran pecài ghe sia in stò novo bàeo!»
(A me sembra che sia più bello il ballo della furlana; ma non vedo che grandi peccati vi siano in questo nuovo ballo!).

Dispose perciò la revoca della sanzione ecclesiastica prevista per chi lo avesse praticato. 

La guerra

Proprio nei primi giorni della prima guerra mondiale, il 20 agosto 1914, Pio X morì. La mia nonna diceva che era morto di dolore per lo scoppio della Grande Guerra. Pio X fu beatificato il 3 giugno  1951 e canonizzato il 29 maggio  1954,  durante il pontificato di Pio XII.

Curiosità

  • Un giorno un vescovo chiese il cappello cardinalizio a papa Sarto. Questi rispose: «Avete sbagliato, io non sono un cappellaio, sono un sarto».
  • Già in vita era indicato come un «Papa Santo», perché si sentiva parlare di guarigioni avvenute toccando i suoi abiti. Egli sorridendo correggeva: «Mi chiamo Sarto, non Santo». 

Pio X è il primo papa della Chiesa ad essere stato filmato? Credevo di sì. QUI trovate il video. Poi mi è stato fatto notare che esiste un video precedente, che riprende addirittura Leone XIII (QUI). È un filmato del 1896 in cui il Pontefice è già 86enne, essendo nato nel 1810. È forse, pertanto, l’essere umano più antico ad essere stato ripreso in un video.

Nel 1952 il regista Umberto Scarpelli diresse il film «Gli uomini non guardano il cielo», sulla vita di Pio X. Il protagonista è interpretato da Henri Vidon. Il film QUI.