Il Beato Pietro Franciosi è il primo aromatario (speziale) di cui ci è stato tramandato il nome. Indubbiamente una infermeria esisteva anche precedentemente, ma della sua esistenza siamo informati solo a partire dall’insediamento degli Osservanti alla Verna.
La peste arriva alla Verna: 1463-1467
In uno di questi anni, durante il decimo guardianato cioè quello di F. Giacomo di Alessandria di Lombardia, diversi frati contraggono la peste. Infermiere in quegli stessi anni è F. Pietro Francioso, laico, uomo santo e di preghiera.
Pietro Francioso o Franciosi è il primo aromatarius di cui si tramandi il nome alla Verna. È ritratto in una tela del 1717 originariamente collocata nel Refettorio (oggi al Museo del Santuario, nella sala della Spezieria). Il pittore lo rappresenta in atto di pregare al capezzale di un malato, ma con un preciso riferimento ad un particolare aneddoto (La Verna, Spezieria e Speziali p. 65 ss.).
Un colorito aneddoto
L’episodio rappresentato nella tela è il seguente.
Durante il decimo guardianato dell’Osservanza (F. Giacomo di Alessandria, 1463-1468), venne la peste tra i frati, e colpì un novizio laico che,sofferente, chiedeva insistentemente che gli si facesse un rottorio [una cauterizzazione] sulla gamba. Invece l’infermiere F. Pietro Francioso, uomo santo, vedendo il novizio prossimo a morte, non ritenne importante accontentarlo.
Allora al novizio parla il diavolo mostrandogli quella che sembrava essere la mancanza di carità e la crudeltà dei frati e offrendogli il suo aiuto. Il novizio cede e accetta di essere posseduto. I frati lo confortano invitandolo a rivolgersi a Dio, «e il novizio: “Io mi raccomando al demonio, et lui ho nel core, et lui chiamo che mi adiutj”. Et stupendosi di questo e fratri dixono: “Di’ Jesu Jesu”. Rispose el novitio: “Diavolo, Diavolo”».
Questa scena tragica e concitata trova soluzione solo grazie alla Croce di cristallo allora custodita alla Verna, contenente la reliquia della S. Croce. Esorcizzato e assolto, il novizio muore serenamente (Mariano, Dialogo, p. 108 s.). Nella tela che rappresenta l’episodio, infatti, in alto a destra si vede lo spirito maligno fuggire.
Il B. Pietro Francioso morirà a Cetona «circa i 64 anni della sua età… faceva l‘ufficio dell‘infermiere, e curava gl‘infermi con molta diligenza, sollecitudine, carità, pazienza e compassione» (Mariano p. 108 s.; Pulinari p. 397). Secondo Vitale (MS p. 263 e Chronica p. 206), l’anno dell’episodio narrato da Mariano è il 1466.