Dato che con il disastroso nubifragio del 17 agosto la furia degli elementi si è scatenata su Piombino, e la città è balzata agli onori della cronaca internazionale per il video della ruota panoramica (QUI) che ha fatto il giro di tutta Europa, vorrei farvi rivedere Piazza Bovio: il luogo unico in Italia di cui si sta parlando.
Questa foto dall’alto mostra chiaramente come la Piazza Bovio di Piombino si estenda su di una piccola penisola del Promontorio con cui la Toscana si protende verso l’arcipelago toscano e verso la Corsica.
Un promontorio e una penisola
Come potete vedere nella cartina storica, fra XV e XVI secolo il piccolissimo stato di Piombino (in verde) comprendeva la città e alcune terre circostanti, l’isola d’Elba, Pianosa e Montecristo. Mantenne a luogo la sua autonomia; la perse solo nel 1815 con la Restaurazione, andando a far parte del granducato di Toscana e infine del regno d’Italia. La posizione strategica rispetto alle rotte marittime lo rendeva prezioso nello scenario politico internazionale.
Piombino si trova all’estremità di un promontorio. All’estremità della città si protende, nel mare, un altro piccolo promontorio, una vasta terrazza peninsulare lambita dalle onde da tre lati. La sua costruzione fu realizzata negli anni Venti del Novecento, demolendo l’antica Rocchetta che ne costituiva la parte terminale. La Rocchetta era una fortificazione medievale, risalente al secolo X – XI, da cui si dipartivano le mura urbane.
La terrazza è modellata seguendo la conformazione della scogliera, ed assume la caratteristica forma dello «stivale», particolarità unica fra tutte le città italiane. Fino ai primi del Novecento lo spazio occupato dall’attuale piazza Bovio era cinto dalle mura del Bagno penale. Con l’abbattimento delle mura e di alcune vecchie case circostanti a strapiombo sul mare, la prima parte dello spiazzo viene adibito a piazza civica. Nella parte terminale ancora incombevano i resti dell’antica Rocchetta. Questa sarà demolita completamente negli anni Venti.
Nella seconda metà degli anni Trenta, dopo la costruzione del faro, anche questa parte sarà inglobata nella piazza e perimetrata da panchine.