Pesce d’aprile!

Pesce d'aprile di cioccolata
Pesce d’aprile di cioccolato. Di Grey Geezer – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=31938959

Ah, questa foto mi riporta a quando ero molto, molto giovane (andavo a scuola) e nelle pasticcerie si trovavano, in occasione del Primo d’aprile, pesci di cioccolata. Pesce d’aprile!

Ricordi di scuola

Pesce d'aprile a scuola
Pesce d’aprile. Foto di Benoît Prieur – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=67935820

La mattina di quel giorno era una specie di incubo per me, perché le mie compagne di classe non avrebbero perso l’occasione di attaccare pesci di carta alle spalle di chi riuscivano a raggiungere, e uno immancabilmente sarebbe finito su di me. Erano queste le follie che si facevano a scuola a quell’epoca, attaccare furtivamente il Pesce d’aprile alle spalle dei compagni!

Posso però anche testimoniare che il bullismo c’è sempre stato, pur senza clamore, e io ne sono stata oggetto – da parte non della mia classe, che mi voleva bene, ma di sconosciute incontrate in bagno – con dileggi e brutti scherzi, perché ero molto piccola e sembravo una alunna di prima media quando invece facevo la terza ed ero molto più avanti di loro – mentre queste ragazzone frequentavano ancora la seconda, magari anche come ripetenti, perché a quell’epoca si bocciava, eccome! Mediamente, solo in cinque alunni per ogni classe si veniva promossi a giugno, gli altri erano rimandati a settembre o addirittura respinti. Non era poi un gran disonore, perché toccava a molti, e fra questi anche a qualcuno che si sarebbe poi atteggiato a grande professore e avrebbe trattato gli alunni come se fosse stato il Megadirettore galattico davanti a Fantozzi, per rivalsa di essere stato bocciato ripetutamente, alle medie e poi al liceo…

Chi sa se nelle scuole la tradizione del Pesce d’aprile si mantiene? Certo, nella società è ancora abbastanza viva.

Una festa stagionale

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Stavolta la Chiesa non sembra avere molto a che fare con questa apoteosi degli scherzi.

Il Pesce d’aprile indica una tradizione che consiste nella realizzazione di burle da inscenare il 1º aprile. Gli scherzi possono essere di qualsiasi genere, alcuni anche molto elaborati, con il semplice scopo di divertirsi alle spalle degli altri: il più semplice, appunto, consiste nell’attaccare un pesce di carta alla schiena di qualcuno, in modo che il malcapitato di turno se ne vada in giro ignaro di quello che gli hanno fatto.

La data del 1° aprile segue da presso l’equinozio di primavera, il che tradisce un’origine stagionale della festa.

Nell’antica Roma: gli Hilaria

Gli Hilaria (dal latino hilaris = allegro) erano una festività celebrata dai Romani in onore della dea Cibele, madre degli Dei. I festeggiamenti iniziavano il 25 marzo, ossia nel tempo in cui dopo l’equinozio di primavera il periodo giornaliero di luce cresce rispetto alle ore di buio. Lo scopo della festività era quindi celebrare l’avvento di una stagione più luminosa e gioiosa.

Anche se poco ne conosciamo, sappiamo che in questo giorno di festa si poteva fare qualsiasi scherzo, compreso il mascheramento. Era permesso assumere l’identità di chiunque, persino dei magistrati.

Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato come origine dellla tradizione del Primo aprile la festa pagana dei  Veneralia,  una festività romana celebrata il 1º aprile e dedicata a  Venere  Verticordia  («che apre i cuori») e alla Fortuna Virile. In questa festa, le donne veneravano la statua di Venere e poi si recavano alle terme maschili dove offrivano alla Fortuna Virile dell’incenso, per chiedere al dio la grazia di nascondere agli uomini i loro difetti fisici. Infine bevevano papavero macinato sciolto nel latte e addolcito col miele come Venere nel giorno del suo sposalizio con Vulcano. La cerimonia doveva ottenere alle donne bellezza e fascino.

Ma cosa c’entra tutto questo con lo scherzo del Pesce d’aprile?

Nell’Europa cristiana

April fools day, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=80696731

In Europa, pare che i festeggiamenti del Primo d’aprile siano nati verso la fine del Cinquecento, iniziando dalla Francia di Carlo IX e trasferendosi nello stato asburgico e nel XVIII secolo in Inghilterra e negli altri stati europei.

La leggenda vuole che molti francesi, contrari al cambiamento di calendario voluto dalla Riforma gregoriana (1582), o semplicemente distratti, continuassero a scambiarsi regali tra marzo e aprile, festeggiando il Capodanno secondo il calendario precedente. Dei buontemponi incominciarono così a beffarli consegnando loro regali assurdi o pacchi vuoti durante questa festa inesistente. Nel pacco vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto  Poisson d’avril: Pesce d’aprile.

In Italia l’usanza del 1° aprile vede la sua origine fra il 1860 e il 1880. La prima città ad accogliere l’abitudine francese fu Genova. L’usanza si diffuse prima tra i ceti medio – alti, poi prese piede anche fra il resto della popolazione.

Perché il pesce?

Pesce d'aprile: l'origine
Foto di Patou Ricard da Pixabay 

Già, ma… Cosa c’entrano i pesci? La spiegazione più semplice è che i pesci abboccano facilmente all’amo; così gli ingenui o gli sciocchi.

Una teoria invece riguarderebbe il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di  Aquileia  (1334 – 1350), il quale con un miracolo avrebbe salvato il Papa (o Benedetto XII o Clemente VI, papi francesi ad Avignone) che stava soffocando a causa di una spina di pesce conficcataglisi in gola. Il pontefice avrebbe così decretato che ad Aquileia, il Primo aprile, non si mangiasse pesce; per questo motivo, gli abitanti di iniziarono a cucinare cibi di ogni tipo a forma di pesce. Sembra solo una leggenda eziologica, cioè ideata a posteriori per spiegare il nascere di una usanza.

C’è chi afferma invece che la pratica di fare scherzi il Primo d’aprile sia nata nella Firenze medievale dove il Primo d’aprile si usava mandare i più ingenui in una piazza a comperare del pesce che però risultava inesistente: era raffigurato solo da pitture e sculture.

Un’altra ipotesi attribuisce l’usanza alle prime pesche primaverili del passato, quando accadeva che i pescatori tornassero a mani vuote e per questo fossero oggetto di scherno da parte dei compaesani.

E, a proposito di pesca, l’usanza del Pesce d’aprile risalirebbe addirittura alla storia d’amore fra Antonio e Cleopatra, che si fidarono ad una gara di pesca. Per essere sicuro di vincere, Marco Antonio incaricò uno schiavo di attaccare di nascosto dei pesci al suo amo. Ma Cleopatra scoprì l’inganno e ordinò di attaccarvi un pesce finto. Pesce d’aprile!

Nomi diversi

In Francia, come in Italia, si usa l’espressione Poisson d’avril, Pesce d’aprile. Nei paesi anglofoni, invece, si chiama April fool’s day («Il giorno dello sciocco d’aprile»): il termine «fool» richiama il giullare delle corti medioevali. In Germania, Aprilscherz è semplicemente lo «Scherzo d’Aprile».

In Scozia la ricorrenza è nota col nome di Gowkie Day (dallo scozzese gowk = «cuculo» e «stupido»), e pare che proprio qui sia nata l’usanza di attaccare alla schiena della vittima un cartello. Sul cartello è scritto «Kick me!»  («Dammi un calcio»).

In Portogallo, i giorni dedicati agli scherzi sono invece la domenica e il lunedì prima di Quaresima, in cui si getta sugli amici farina a profusione.

Anche l’India ha il suo pesce d’aprile, il 31 marzo. In quella data si celebra la festa Huli per celebrare la primavera e prendersi gioco di tutti.

Pesci d’aprile storici: tornano i draghi!

Statua del drago, Ljubljana. Di Dani_7C3, December 2002 – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37920

Ci sono stati, fra gli altri, pesci di aprile epocali. Il primo che mi viene in mente, perché avrei voluto credervi io stessa, è la notizia, diffusa da un importante sito scientifico, secondo cui i draghi starebbero per risvegliarsi dal letargo. Nel 2015 la rivista «Nature» ha annunciato questo scoop strepitoso, adducendo dati scientifici e testimonianze letterarie secondo cui i draghi sarebbero esistiti realmente e sarebbero andati in letargo a causa del raffreddamento della temperatura terrestre. Col riscaldamento climatico, però, sarebbero adesso pronti al risveglio ed alla ricomparsa fra di noi! L’articolo era entusiasmante. Peccato che sia stato pubblicato… il Primo d’aprile!

Trovato il mostro di Loch Ness!

Questo invece è successo 1° aprile 1972: fu trovato il corpo del mostro di Loch Ness in un bacino d’acqua. Ci cascarono in molti, ma era solo un elefante marino.  Scherzo inventato dal ranger di uno zoo che voleva fare un Pesce d’aprile ai suoi colleghi.

Annulata la forza di gravità

In contemporanea, sempre nel 1972, un geniale pesce d’Aprile fu escogitato dall’astronomo Patrick Moore e trasmesso in diretta sulla BBC. Lo scienziato annunciò che in quella giornata, alle ore 9.47, Giove e Plutone si sarebbero allineati in modo tale da causare effetti importanti sulla gravità terrestre. Tutti gli abitanti della Terra sarebbero stati più leggeri e avrebbero potuto saltare molto in alto. Geniale, ma non vero. Tuttavia, alla BBC chiamarono in molti per confermare di aver provato proprio quella sensazione.

Pinguini volanti

La BBC, nel 2008, mise in scena un altro divertente Pesce d’aprile. All’interno del documentario «Miracoli dell’Evoluzione» venne rivelato che i pinguini volano! A supporto della notizia venne diffuso anche un video in cui i pinguini si libravano davvero in aria e il documentarista  affermava di aver filmato i pinguini  per giorni. Autore dello scherzo fu Terry Jones, una delle menti e dei volti dei Monty Python.

1952: Gli spaghetti nascono dagli alberi

Era il 1° aprile 1957 quando alla BBC la trasmissione «Panorama» annunciò che, grazie a una particolare condizione climatica e al debellamento del pericolosissimo punteruolo degli spaghetti, in Svizzera era stato ottenuto un raccolto di spaghetti. Lo scherzo ebbe successo in Gran Bretagna, dove gli spaghetti evidentemente non erano troppo conosciuti.

1962: La tv a colori in Svezia

Il 1° aprile 1962 la tv di Stato della  Svezia annunciò ai telespettatori l’arrivo delle trasmissioni a colori. Infatti… si invitavano gli utenti a mettere una calza di nylon sopra lo schermo in modo da vederlo colorato.

1977: L’isola che non c’è

Nel 1977 il Guardian inventò un arcipelago denominato di San Serriffe, dedicandogli un ponderoso inserto di 7 pagine, corredato da immagini e da un’analisi geopolitica. L’arcipelago si componeva di due isole a forma di punto e virgola. In realtà il nome era un omaggio al «Sans Serif», il carattere tipografico «senza grazia». L’arcipelago di San Serriffe, per la delusione degli appassionati di terre inesplorate, non esiste.

1982: Emergenza smog ad Atene

Nel 1982 la Radio Nazionale Greca dichiarò l’evacuazione di Atene per smog, ossia l’obbligo di evacuazione istantanea di tutta la città per livelli di inquinamento troppo alti. Lo scherzo venne confessato tre ore dopo, quando ormai il panico si era diffuso e molte persone erano fuggite. Alcuni dei responsabili della trasmissione furono licenziati.

2007: Tutta colpa delle pecore

Nel 2007 il sito meteo  RealClimate.org pubblicò un articolo presentato come un importante lavoro del New Zealand Institute of Veterinary Climatology: «I cambiamenti climatici non sono dovuti alla CO2 ma alla diminuzione delle pecore».  Questo perché le pecore con il loro colore chiaro riflettono i raggi del sole e mantengono un clima più fresco, per cui la diminuzione del loro numero causa l’assorbimento dei raggi da parte del terreno, più scuro, e ne consegue un aumento delle temperature. L’effetto è disastroso perché è a catena: con temperature più elevate non ci sarà più bisogno della lana, così la mancanza di pecore causerà un ulteriore riscaldamento fino a raggiungere i valori del pianeta Venere, cioè 470° centigradi. La notizia era inverosimile, ma così ben congegnata da far abboccare all’amo.

1938: Sbarcano i marziani… ma per Halloween

Era la notte di Halloween quando nel 1938 un programma radiofonico ricavato dalla Guerra dei Mondi di  H. G. Wells, nell’interpretazione di Orson Welles, fu trasmesso negli Stati Uniti. La presunta invasione di marziani provocò, si disse, il panico fra gli ascoltatori. In realtà, anche le millantate reazioni di terrore furono esagerazioni dei media. Le vere fake news dell’evento non furono quelle diffuse dalla trasmissione radio, che si presentava apertamente come opera di fantasia senza possibilità di equivoci anche se condotta con molto realismo; ma furono quelle diffuse dai media a proposito dell’isteria collettiva che ne sarebbe conseguita – isteria in larga scala che in realtà non vi fu. Furono i giornali dell’epoca a creare la notizia, conferendo fra l’altro una grande notorietà allo stesso Orson Welles che fu colui che ci guadagnò divenendo una star.

Un filmato QUI.

La trasmissione non andò in onda il 1° aprile, come sarebbe stata l’intenzione originaria, perché insorsero problemi tecnici. La radiocronaca dello sbarco alieno sulla Terra fu trasmessa il successivo 30 ottobre. Era Halloween: una data altrettanto buona per giocare uno «scherzetto».