Perdonateci, creature di Dio

Perdonateci, creature di Dio. Sono stati alla ribalta in questi ultimi tempi casi di atrocità commesse su animali innocenti e fiduciosi; altri, meno pubblicizzati, li conosciamo a livello locale. A volte cattiveria, a volte incoscienza, a volte noncuranza: tutte cause che portano a comportamenti terribili nei confronti di chi non ha mezzi per difendersi.

Perdonateci, creature di Dio

Dovremmo chiedere perdono, a nome di una umanità poco umana, a queste creature che ci sono affidate come piccoli compagni ed amici per la nostra gioia e il nostro conforto, e che dovremmo rispettare e tutelare. La mente e il cuore non mi bastano e non rievocherò nessuno di loro: lo saprete fare voi per me. Ma non crediate che le loro piccole vite non interessino a nessuno che conti. C’è Uno che si prende cura anche dei passeri che valgono pochi spiccioli (Mt 10,29; Lc 12,6) e che anche della loro vita ci chiederà conto.

C’è speranza per tutti

E non crediate che tutto finisca qui, e che quelle piccole vite spariscano nel nulla. Arcobaleni a parte, frutto di una fabulazione contemporanea, c’è nella Bibbia una precisa promessa di liberazione dalla corruzione anche per la creazione che ci è compagna nel cammino della vita e della storia e che attende al pari nostro, pur senza saperlo, un riscatto dalla morte. Lo dice San Paolo nella Lettera ai Romani, e scusate se è poco…

Romani 8 19 Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; 20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta, 21 nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. 22 Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; 23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. 

Papa Francesco lo ribadisce chiaramente:

«Gesù ci dice: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto e avrà qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati» (Enciclica Laudato si’. QUI il testo integrale).

Qualcuno sicuramente obietterà: ma con tutto quello che è doveroso fare per alleviare le sofferenze dell’umanità sofferente, dei bambini in particolare, come possiamo occuparci di cani e gatti?

In tal caso io rispondo con un’altra domanda: perché, esiste qualche limite all’amore? Possono esserci delle priorità, certamente, ma ci sono dei confini? Dice il salmo 119: Tu dilaterai il mio cuore (v. 32). Sì, lasciamolo allargare, che ci sia posto per tutti…