
Perché i salmi sono proprio 150? Che il numero dei salmi sia voluto è dimostrato dal fatto
- che il Salterio contiene dei doppioni:
Numero salmo | Equivalente | Al salmo | Risultato |
14 40,14ss. 57 + 60 | = = = | 53 70 108 | + 1 + 1 + 1 |
- e che alcuni salmi sono stati divisi impropriamente: Salmo 9 + 10 erano un unico salmo (+ 1), così pure 42 + 43 (+ 1).
Quindi i salmi originari, considerati i doppioni e gli sdoppiamenti, non sono 150, ma 145. Sono i redattori che hanno ritenuto di dover portare il numero totale, con varie operazioni, a 150.
La numerazione
Inizialmente i salmi non erano numerati. Nel Codice ebraico di Aleppo (prima metà del X sec. d.C.) non c’è ancora un numero tra un salmo e l’altro. I salmi si identificavano non con un numero, ma con la citazione delle prime parole. La numerazione fu inserita nel Salterio ebraico solo con la grande Bibbia rabbinica di D. Bomberg, pubblicata a Venezia nel 1547-1548, in cui i numeri (rappresentati da lettere dell’alfabeto ebraico) sono apposti ogni cinque versetti. Il Salterio pubblicato da J. Froben nel 1563 fu la prima edizione della Bibbia ebraica a presentare numeri arabi al margine di ogni versetto. L’attuale numerazione dei salmi fu adottata solo a partire non dai testi ebraici ma dalla traduzione latina della Bibbia, la Volgata.
Purtroppo nell’uso cattolico persiste una doppia numerazione dei salmi, fonte di non piccola confusione: la numerazione liturgica (e dei commentari che ne dipendono) è diversa, a partire dal salmo 9, dalla numerazione del testo biblico tradotto dall’ebraico (e dei commentari che ne dipendono).
Come abbiamo detto trattando del salmo 9 (QUI), l’originario salmo 9, corrispondente ai salmi 9 + 10 del Testo Masoretico (ovvero il testo ufficiale ebraico), è stato diviso dal Testo Masoretico in salmo 9 e salmo 10, mentre per i LXX ha continuato ad essere un salmo unico, e così per la Volgata latina che ne dipende; e così pure nei nostri libri liturgici. Nelle nostre Bibbie, invece, la numerazione rimane quella ebraica, più alta di un numero.
A seguito di questo, quasi fino alla fine del Salterio il numero liturgico dei salmi è inferiore di uno a quello della Bibbia ebraica. Solo dal Salmo 148 i numeri dei salmi tornano a coincidere, ma il numero totale dei salmi rimane di 150 sia nel testo ebraico che nelle versioni greca (L XX) e latina (Volgata).
In realtà ci sono altre variazioni di numero verso la fine del Salterio. Ecco le differenti numerazioni:
Testo ebraico | Volgata (LXX) |
1-8 | 1-8 |
9-10 | 9 |
11-113 | 10-112 |
114-115 | 113 |
116,1-9 | 114 |
116,10-19 | 115 |
117-146 | 116-145 |
147,1-11 | 146 |
147,12-20 | 147 |
148-150 | 148-150 |
Le Bibbie attuali, tradotte dai testi originali, seguono la numerazione dell’ebraico, ma di solito mettono tra parentesi anche la numerazione della Volgata, che a sua volta segue la numerazione dei Settanta.
Perché i salmi sono 150?
Anche con la diversa numerazione dei LXX e della Volgata, alla fine i salmi risultano 150 (LXX però riporta alla fine un 151° salmo non canonico).
Per l’ottenimento di questo numero si propongono varie spiegazioni. Una lo mette in relazione alle 153 divisioni della Torah nel ciclo triennale di lettura, ma risulta poco convincente; un’altra lo basa sul calendario lunare. Naturalmente, il numero 150 è multiplo di 5, quindi presenta una simbologia importante in relazione al Pentateuco. È multiplo anche di 10, indicando pienezza. In ogni caso il dato di fatto è che il Salterio è una raccolta di un numero fisso e completo di preghiere, quindi un insieme dotato di coerenza e articolazione interna, che parla all’orante non solo salmo per salmo, ma anche nella sua totalità. In questa sua totalità, questo libro di 150 salmi parla al lettore della Misericordia di Dio, e permette all’orante di rivolgersi a Lui con fiducia in ogni circostanza della sua vita.