Ucraina: Pasqua ortodossa fra gli orrori della guerra

Kirill, patriarca di tutte le Russie. Di kremlin.ru, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78406965

La guerra prosegue ininterrotta: la Pasqua ortodossa è stata vissuta sotto le bombe da gran parte della popolazione ucraina. Così scrive nel messaggio pasquale l’Arcivescovo Kiev mons. Sviatoslav Shevchuk:

«Di nuovo celebriamo la Pasqua di Cristo nell’incredibile sofferenza dovuta agli orrori della guerra aperta. Nel corso dell’ultimo anno in ogni angolo dell’Ucraina e in vari paesi dei nostri insediamenti ci sono stati tanti traumi e dolore, tanti deportati e feriti, catturati e dispersi, tanti mutilati!. Non è facile parlare della gioia della risurrezione mentre troviamo dappertutto sofferenza e morte. Oggi Cristo risorto tende la sua mano, vivificante e ferita, all’Ucraina ferita, le Sue piaghe glorificate toccano le nostre piaghe dolorose che sanguinano ancora. Il Crocifisso e Risorto fa Sue le nostre piaghe che diventano le piaghe glorificate dei vincitori nella risurrezione dell’Ucraina!».  

Pasqua alla Lavra di Kiev

Per la prima volta, la messa della Pasqua ortodossa è stata celebrata in lingua ucraina alla Lavra, il Monastero delle Grotte di Kiev. Nella cattedrale della Santa Dormizione, ha celebrato la messa l’archimandrita Avramy Lotysh, che dopo aver abbandonato la chiesa legata a Mosca è divenuto archimandrita del monastero per la Chiesa ucraina. «La chiesa ortodossa dell’Ucraina va all’incontro di ogni persona che si avvicina, non butta fuori nessuno e nulla perché Dio è amore, chiama tutti a lui. Non si può descrivere a parole ciò che sto provando ora. Soprattutto in questo posto, culla dell’ortodossia. Siamo felici per avere la possibilità di celebrare Dio dentro queste mura in lingua ucraina».

Poco lontano, nella chiesa dedicata a Sant’Agapito di Pečerska, la funzione si è svolta in lingua russa per i monaci e i fedeli della chiesa legata al Patriarcato di Mosca.

La Pasqua di Putin e Kirill

Il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato, con una candela in mano, alla veglia pasquale nella cattedrale del Cristo Redentore a Mosca, la più grande chiesa ortodossa del Paese, rispondendo con il tradizionale «È veramente risorto» alle parole del patriarca. La funzione è stata officiata dal Patriarca della Chiesa ortodossa russa, Kirill.

Il video QUI.

Putin e Kirill si sono anche scambiati i doni: delle decorazioni per le uova pasquali.

In un messaggio ai credenti in occasione della Pasqua, Kirill ha chiesto una pace giusta e duratura per i popoli di Russia e Ucraina. «In questa luminosa Settimana Santa, le nostre preghiere speciali sono rivolte a Dio per le persone che si trovano nella zona di guerra». Come cristiani «non possiamo restare indifferenti davanti ai problemi e alle difficoltà dei nostri fratelli e sorelle, i cui cuori sono bruciati dal fuoco del conflitto interno». Gli ortodossi, ha detto il patriarca, chiedono a Dio «che con la sua misericordia e bontà guarisca le ferite del corpo, e specialmente quelle spirituali, consoli ogni dolore e conceda ai popoli fratelli usciti dallo stesso fonte battesimale del Dnepr una pace giusta e duratura». 

Nel frattempo: bombe, chiese distrutte, morti e feriti

Pasqua sotto le bombe
16 aprile 2023, Pasqua ortodossa. La chiesa di San Michele, Komyshuvakha (Oblast di Zaporizhzhia) dopo il bombardamento russo nella notte di Pasqua. Di Dsns.gov.ua, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=130778498

Due donne sono morte per i bombardamenti russi a Kherson. Due ragazzi di 18 anni sono stati uccisi durante un bombardamento russo notturno su Snigirevsky, nella regione di Mykolaiv. Danneggiati due scuole, un ospedale e alcuni condomini. Snigirevsky era stata liberata il 10 novembre 2022. Il numero delle vittime dell’attacco russo su un condominio a Sloviansk, nella regione di Donetsk è salito a 15. I feriti sono 24. A Bakhmut intanto sono in corso combattimenti sanguinosi senza precedenti.

In un bombardamento avvenuto nella notte della Pasqua ortodossa, un missile russo S-300 ha distrutto la chiesa di San Michele Arcangelo nel villaggio di Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia. Fortunatamente la tradizionale messa notturna di Pasqua, con la benedizione del cibo pasquale, non era stata celebrata, a causa della minaccia di attacchi missilistici. «Avevamo fissato la messa alle cinque del mattino, ma intorno alle 2.30 abbiamo sentito l’esplosione, abbiamo annullato tutte le cerimonie ed iniziato a rimuovere le macerie», ha dichiarato padre Volodymyr. 

A Nikopol, di fronte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’esercito russo ha colpito la chiesa con artiglieria pesante, ferendo due persone. Sono stati danneggiati anche cinque edifici residenziali e diverse linee elettriche.

Da parte loro, i filorussi denunciano un morto e due feriti nel bombardamento sul centro di Donetsk, nei pressi della Cattedrale della Trasfigurazione, mentre era in corso la Veglia della Pasqua ortodossa. Lo riferisce la Tass.

Papa Francesco

In occasione della Pasqua ortodossa, Papa Francesco ha rivolto un pensiero comune ai fedeli di Russia e Ucraina. «Penso ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che in Russia e Ucraina celebrano la Pasqua», ha detto dopo la recita del Regina Caeli. «Il Signore sia loro vicino» e li sostenga sulla via della pace.