Padre Sergio a Piombino

Padre Sergio tornato a Piombino
In sacrestia dopo la celebrazione della Messa

Grande festa all’Immacolata, domenica 19 febbraio. No, nessuna celebrazione importante, nessun evento particolare: una festa spontanea. Semplicemente, l’indimenticabile e indimenticato padre Sergio è venuto a Piombino a presiedere la Messa delle 11, concelebrando con padre Pietro. Lo hanno fatto in precedenza anche altri frati che hanno svolto negli anni passati il ministero di parroco all’Immacolata, e sono tornati in questi mesi per festeggiare la riapertura della chiesa dopo due anni di chiusura per inagibilità.

Un padre Fiorenzo ancora molto giovane parroco all’Immacolata…

Ma l’occasione in cui si è avuta la partecipazione di padre Sergio era un po’ speciale, a dire il vero: il 19 febbraio era il sedicesimo anniversario della morte di padre Fiorenzo, storico parroco dell’Immacolata dal 1971 al 1985 e altrettanto storico guardiano della Verna fino all’anno 2006, dopo una parentesi fiesolana. Così, per i moltissimi partecipanti, avere padre Sergio in mezzo a loro era un po’ come riaverli entrambi: alla fine della Messa, invasione di campo in sacrestia, tutti a salutare e a farsi foto con lui.

L’omelia

Padre Sergio con padre Pietro

Le letture della Messa erano significative, come significativa è stata l’omelia. Con la linearità e la semplicità che gli sono abituali, nonostante la commozione della circostanza, padre Sergio ha centrato i punti nodali del brano del Discorso della Montagna appena letto: il tema dell’amore del prossimo che diviene anche amore del nemico e, quindi, dono che diviene per-dono; la chiamata alla santità, cioè alla separazione dal male, e la chiamata alla perfezione, come è perfetto il Padre nostro che è nei cieli.

Padre Sergio a Piombino

Questa richiesta, in particolare, può sorprendere, tanto sembra inconcepibile; ma è la congiunzione «come» a risolvere il mistero. Gesù non chiede certo di essere perfetti quanto lo è Dio (sarebbe un’assurdità), ma come lo è Dio, cioè alla sua maniera, sul suo stile, cercando di seguirlo sulla sua strada che è la strada della misericordia.

Anni che non sembrano passati

Padre Sergio nel 1972

Sembrava, insomma, che gli anni non fossero passati, eppure ne sono trascorsi tanti… Padre Sergio è arrivato a Piombino il 21 luglio 1972, in piena estate, attesissimo. Il cronista del convento annotava:

«La Parrocchia ora è a posto: alla guida di due giovani, ricchi di entusiasmo e di zelo e pienamente affiatati. Al caro Padre auguriamo una lunga permanenza e un fecondo lavoro specialmente fra i ragazzi e i giovani».

Padre Sergio è sempre stato molto attento ai bambini. Qui, con il mio nipotino Giovanni, che egli stesso ha battezzato otto anni fa

Il fecondo lavoro e la lunga permanenza ci sono stati, perché padre Sergio è rimasto all’Immacolata per oltre 20 anni, curandosi in particolare dei bambini dell’Istituto Senni, del catechismo e della scuola materna, e dei giovani. E non parliamo del calcio… Non possiamo dimenticare quando, al momento della vittoria dell’Italia ai mondiali del 1982, si buttò al campanile a suonare le campane a distesa! Anche questa sua passione – ma certamente non solo questo – ha contribuito a renderlo una figura molto popolare in città.

Tanto è vero che negli anni seguenti è stato continuamente chiamato, anche dopo la sua partenza, a celebrare matrimoni e ad amministrare battesimi, e sempre atteso per la benedizione delle famiglie. Le mie figliole ricordano come in quell’occasione padre Sergio salisse tutte le scale di corsa, tirandosi dietro i bambini che lo accompagnavano. Macché ascensore… un’energia interiore che gli anni (il 4 di luglio sono 83) non sembrano avere attutito affatto.

P.S.

Ringrazio Milco Tonin per le foto gentilmente concesse.