Briciole di storia alvernina (115). Padre Damiano organista

Un brano del P. Damiano cantato dai frati della Verna

Nel 1891 muore alla Verna appena quarantenne nel 1891 il Padre Damiano Poggiolini da Rocca S. Casciano, organista, compositore originale, improvvisatore impareggiabile (Guida p. 354). Ha reso illustre la musica alla Verna.

La musica alla Verna

Non solo l’arte figurativa, ma anche la musica ha reso illustre il convento che si trova alla Verna, trovandovi spazio ed espressione con il grande organo del 1586 (bellissima la mostra lignea della stessa epoca) ampliato e perfezionato nei secoli successivi e reso famoso da grandi organisti e compositori.

Nel Settecento

È soprattutto a partire dal Settecento che la tecnica organistica si sviluppa nella cultura europea, ed a rappresentarne la musica alla Verna troviamo un polacco, il P. Gregorio (+ 1723), di grande perizia e fama, poi P. Fortunato da Sarmato (Piacenza) (1697-1766), e soprattutto P. Giuseppe Lorenzo Pagniucci da Fabriano (1737-1802) che, da fanciullo prodigio, era divenuto prestigioso organista e compositore, ma rinunciò nel 1772 alla sua brillante carriera musicale per vestire l’abito francescano alla Verna, ove rimase organista per i restanti anni della sua vita, ammirato dai più celebri maestri del tempo. Lasciò circa 150 composizioni, per lo più di uso liturgico, conservate nell’Archivio del convento.

Padre Damiano

Parimenti famosi organisti e compositori furono il P. Giuseppe Lorenzo Luti da Signa (1791-1858), il suo successore P. Raimondo Pasquinelli da Luicciano (Firenze) (1824-1874), e soprattutto il P. Damiano Poggiolini da Rocca S. Casciano (1851-1891). Quest’ultimo vestì nel 1872 l’abito francescano alla Verna, dove nel 1876 subentrò a P. Raimondo suo maestro nell’ufficio di organista del Santuario. Vi morì, anche, prematuramente, dopo essersi perfezionato a tal punto alla scuola del M° Filippo Capocci organista della Basilica di S. Giovanni in Laterano, da aver potuto dispiegare pienamente il suo straordinario talento musicale divenendo a sua volta eccellente organista e compositore, forse soprattutto nelle sue ispirate composizioni che non hanno lasciato niente di scritto.

Un sonetto per Padre Damiano

Scrisse di lui, dopo averlo sentito suonare, lo scettico Mario Foresi, esprimendo la forza evangelizzatrice del linguaggio musicale universale:

Frati, ebbrezze non ha per me la fede,

non vision il vostro sacro ostel:

supina a terra l’alma che non crede

tiene inchiodata Satana crudel.

                Pur se all’argentee canne innanzi siede

Esile e curvo il mesto fraticel,

le man frementi, irrequieto il piede

e ‘l rivolto e’l profondo occhio al ciel;

                pe ‘l nudo tempio giù dal secolare

organo scende un rivo armonioso

                che cresce, allarga, e divien fiume e mare

                               e m’inonda e travolge, e vorticoso

                               m’inalza sì che in quel momento anch’io

                               ho un fremito di fede e sento Dio”.

Fonti principali:

P. STEFANO PALLINI, Organo e Organisti della Verna in Nozze d’Oro sacerdotali di Padre Virgilio Guidi organista della Verna, La Verna 1951 17-22, p. 20 ss.

P. ADAMO PIEROTTI, Il P. Damiano di Rocca S. Casciano in Nozze d’oro sacerdotali cit. 32-36