I miei auguri per un Buon Anno con una sola parola: Pace! È assenza di guerra, perché di questo c’è bisogno subito, ma anche shalom, cioè completezza, serenità, prosperità: ogni bene.
Shalom: Pace!
Così scrive San Paolo in Efesini 2:
14 Lui, infatti, è la nostra pace; lui, che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione, abolendo nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia, 15 … per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; 16 e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la croce, sulla quale fece morire l’inimicizia. 17 Con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; 18 perché per mezzo di lui abbiamo gli uni e gli altri accesso al Padre in un medesimo Spirito.
Questo è il desiderio più profondo dell’uomo, continuamente vanificato dall’uomo stesso con tutte le sue pretese e le sue storture e debolezze.
In Occidente (Giovanni Pascoli)
Non è tra le più conosciute opere di Giovanni Pascoli, ma la sua poesia «In Occidente» (1904) racconta una storia toccante. Gesù è nato. L’angelo che vola sino a Roma per annunciare la Buona Novella trova la città stordita e addormentata, ebbra di sangue, dopo i cruenti giochi nell’arena. Nessuno lo ascolta: solo un gladiatore, un Geta morente, coglie ed accoglie il messaggio.
II. Roma dormiva. Uno vegliava, un Geta
gladïatore. Egli era nuovo, appena
47 giunto: il suo piede, bianco era di creta.
L’avean, col raffio, tratto dall’arena
del circo; e nello spolïario immondo
50 alcun nel collo gli aprì poi la vena.
Rantolava; il silenzio era profondo:
il cader lento d’una goccia rossa
53 solo restava del fragor del mondo…
IV. E venne bianco nella notte azzurra
un angelo dal Cielo di Giudea,
69 a nunzïar la pace: e la Suburra
non l’udiva: e nel tempio alto di Rhea
bandì la pace; e non alzò la testa
72 quell’uomo rosso ai piedi della Dea;
e vide un fuoco, e disse Pace; e Vesta
ardeva, e le Vestali al focolare
75 sedeano avvolte nella lor pretesta;
e vide un tempio aperto, e dal sogliare
mormorò, Pace: e non l’udì che il vento
78 che uscì gemendo e portò guerra al mare.
E l’angelo passò candido e lento
per i taciti trivi, e dicea, Pace
81 sopra la terra!… Udì forse un lamento…
Vegliava, il Geta… Entrò l’angelo: Pace
disse. E nella infinita urbe de’ forti
84 sol quegli intese. E chiuse gli occhi in pace.
Sol esso udì; ma lo ridisse ai morti,
e i morti ai morti, e le tombe alle tombe
87 e non sapeano i sette colli assorti,
ciò che voi sapevate, o catacombe.