Osea, figlio di Be’ērî, è originario del regno del nord e proviene dalla campagna: forse da Sichem, come propone qualche studioso, essendo questo l’unico santuario del nord risparmiato dalle sue critiche.
Il profeta svolge il suo ministero dopo Amos, in una società già in declino, fin quasi alla caduta di Samaria (721 a.C.), a partire dal 750 circa. Non si conosce la sua professione od estrazione sociale, ma dalle numerose allusioni all’ambiente agricolo si può pensare che Osea appartenesse alla piccola borghesia agricola.
L’esperienza viva di Osea
A differenza delle altre grandi figure carismatiche, come Abramo, Mosè, Gedeone, Samuele, Amos, Isaia Geremia, Ezechiele, per Osea non c’è un particolare ‘incontro”, manca un racconto di vocazione. C’è invece un’esperienza personale traumatica, quella coniugale, che lo spinge a leggere in quella chiave un altro tipo di realtà, la realtà storica del suo popolo.
Chiamato anch’egli ad essere profeta di Dio, Osea trova la parola da comunicare al popolo nella sua stessa vita: è profeta a partire dalla propria vita. La sua esistenza diviene profezia, luogo di lettura e di interpretazione della situazione religiosa di un intero popolo. Nessun altro profeta riuscirà a star dentro alla sua profezia con tanto calore umano. Osea non ha un solo oracolo riguardante i popoli stranieri; le parole rivolte al regno di Giuda (2,2; 4,l5a; 5,5c) possono essere aggiunte posteriori. Questo fa comprendere quanto sia esclusivo l’amore di questo profeta per il suo popolo, Efraim.
Il rapporto sponsale
Con Osea il rapporto Dio — Israele si interiorizza: Dio trasforma dal di dentro il suo popolo e gli propone come obiettivo il suo amore, la sua conoscenza (2,21 s.; 6,6). Su questa linea si muoveranno Geremia ed Ezechiele parlando di alleanza nuova scritta nel cuore, di cuore nuovo e spirito nuovo, di circoncisione del cuore, e il Deuteronomio parlando di amore di Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze (Dt 6,5). L’allegoria dell’amore sponsale passerà al Nuovo Testamento: ma è Osea che per primo ha espresso le insondabili ricchezze dell’amore di Dio. Al tempo stesso, Osea è il primo profeta che confìgura il peccato di Israele in termini di prostituzione, mentre nelle tradizioni più antiche si parla di alleanza e di violazione dell’alleanza.
Il libro
Il libro di Osea è composto da 14 capitoli, sulla base di materiale quasi tutto risalente al profeta stesso. Tranne 5,8—6,6, gli oracoli su Giuda sono da far risalire ad un’ epoca posteriore al profeta, dopo la caduta di Samaria, quando il libretto di Osea sarà letto al Sud o attualizzato in relazione al futuro di Giuda.