
Le norme di purità personale sono importanti, anche sotto l’aspetto igienico-sanitario, per garantire la purità del popolo di Dio.
Norme di purità personale: la purificazione dopo il parto (Lev 12)
Le manifestazioni della vita biologica e sessuale non vengono considerate peccaminose, tutt’altro, ma devono essere tenute separate dal culto di Dio in quanto profane, espressioni di una forza che contamina e mette in stato di incapacità cultuale.
Non si tratta di norme morali: l’impurità non è collegata all’immoralità di un gesto o di una situazione, ma alla idoneità al culto. Ad esempio, la puerpera risulta impura per 40 giorni, ma la nascita di un bambino è la cosa più bella che possa accadere in una famiglia. Lo stato di impurità, che rende la madre intoccabile, la protegge da fatiche e comportamenti che le potrebbero nuocere: è dettato dal rispetto per la maternità e non dal disprezzo per questa condizione. La puerpera ha un particolare legame con le forze della vita, perciò il suo stato è circondato di precauzioni.
La purificazione della madre di un maschio quaranta giorni dopo il parto non ha niente a che vedere con la circoncisione del bambino, che veniva effettuata in casa all’ottavo giorno dalla nascita. Lo stato di impurità dovuto alla nascita di una femmina dura il doppio, ottanta giorni: era convinzione anche di Ippocrate che l’aver partorito una femmina comportasse un periodo più lungo di ristabilimento.
Il rito di purificazione comprende l’offerta di un agnello in olocausto e di un colombo per il sacrificio espiatorio, ma se la famiglia non ne ha i mezzi basterà l’offerta di due colombi. È questo il sacrificio offerto in Lc 2,24 per la purificazione di Maria, facendo comprendere che la famiglia di Gesù apparteneva ad un ceto economico povero.
Norme di purità personale: la lebbra (cap. 13-14)
Questo complesso di norme è genericamente riferito alle malattie cutanee e non solo alla lebbra propriamente detta. Non si tratta di terapia, ma solo di sintomatologia, diagnosi e profilassi. Il tono si mantiene freddamente scientifico (così pure per distinguere la lebbra delle case e delle stoffe, presumibilmente la muffa). Il sacerdote funge da ufficiale sanitario, deputato a diagnosticare la malattia e l’eventuale guarigione. Lo stato di isolamento in cui il lebbroso è confinato è evidentemente mirato a stabilire una quarantena per garantire il contenimento del contagio.
Il rituale di purificazione del lebbroso si svolge in due tempi, il giorno stesso in cui è dichiarato guarito e sette giorni dopo. L’officiante del rito è il sacerdote.
Norme di purità personale: Impurità sessuali (cap. 15)
Le malattie veneree danno impurità rituale, ma anche ogni emissione di fluidi sessuali rende impuri per un giorno e comporta un rituale di purificazione. Questo vale anche per il ciclo femminile, per la durata dell’emorragia e per i sette giorni successivi. La donna in età fertile torna perciò pura mensilmente dopo un bagno rituale di purificazione.