Contestazione di una omelia. Ma di quali eresie si sta parlando?

Non sono eresie
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Farè passa a presentare, a controprova della supposta invalidità dell’elezione di papa Francesco, una rassegna delle sue “eresie”: un Papa autentico non potrebbe formulare dottrinalmente delle eresie, perché glielo impedirebbe l’assistenza dello Spirito Santo anche nel suo magistero ordinario. Che cosa significa?

I limiti dell’infallibilità

Mi spiego: il dogma dell’infallibilità del Papa, proclamato dal Concilio Vaticano I, limita l’infallibilità alla materia di fede e di morale e solo al Magistero straordinario, cioè ai solenni pronunciamenti del Sommo Pontefice ex cathedra Petri; della stessa infallibilità non gode il Magistero ordinario, quello espresso in encicliche, lettere apostoliche, note ecc.

«Il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro [Matteo 16,18-19; Giovanni 21,15], gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa» (Pastor Aeternus, 18 luglio 1870).

Il Magistero ordinario

Mentre i dogmi rimangono immutabili, le altre enunciazioni di fede e di morale espresse dal Papa, soprattutto se di carattere pastorale, potrebbero essere riviste e approfondite alla luce di mutate circostanze; questo anche se «L’assistenza divina è inoltre data in modo speciale al Vescovo di Roma, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in maniera definitiva, propone, nell’esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi» (CCC n. 892).

Un fedele cattolico non può quindi permettersi con leggerezza di rifiutare gli insegnamenti del Papa, che rimane comunque la massima autorità magisteriale; ma questi stessi insegnamenti, che non sono irreformabili, potrebbero essere sottoposti a una critica costruttiva da parte di persone competenti; e in effetti ciò è avvenuto nei secoli. Ad esempio, la stessa dottrina morale è cambiata, dall’ammettere la liceità della pena di morte a rifiutarla completamente (si sono pronunciati contro di essa Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco che ha abrogato l’articolo del Catechismo che la riguardava); ma non si tratta mai di ledere i principi, piuttosto si tratta di applicarli in un modo sempre più maturo.

Le “eresie” di papa Francesco

Quali che siano le “eresie” enunciate da papa Francesco, quindi, fanno parte del suo Magistero ordinario e non implicano l’infallibilità pontificia. Diverso sarebbe il caso se enunciasse ex cathedra dottrine contrarie al Vangelo, ad esempio che Gesù ha solo natura divina o che la Resurrezione non è avvenuta.

Queste eresie, comunque, sarebbero, naturalmente, che

  • I divorziati risposati o conviventi possono essere assolti e comunicati continuando a vivere more uxorio; ma il senso dell’Amoris Laetitia non è quello, e l’enciclica parla di situazione oggettiva di peccato (n. 305)
  • Il pluralismo religioso viene promosso affermando che tutte le religioni sono cammini verso Dio (il che non significa che la Chiesa non abbia fra questi cammini il ruolo particolare ed unico voluto da Dio)
  • L’assoluzione deve sempre essere data anche se non si vede il pentimento (e chi è il sacerdote per vedere nel cuore della persona?)
  • Papa Francesco ha partecipato a culti pagani (certamente, ribatto, non adorando gli idoli o gli spiriti degli sciamani!)
  • Si concede di benedire coppie irregolari (ma la benedizione è rivolta alle persone e non alla convalida della situazione)

Inoltre Farè denuncia queste “quasi eresie” di papa Francesco:

  • Si è accordato col governo cinese
  • Ha promosso i vaccini anticovid pur sapendo che non erano necessari e che potevano derivare da linee cellulari di aborti volontari
  • Ha represso la Messa in latino!

Perciò conclude:

«Concludo questo excursus ribadendo che Bergoglio sta visibilmente provvedendo a rovesciare la fede cattolica fin dalle sue radici e questo è possibile perché egli non è Papa. Perciò è privo del munus petrino cioè dell’investitura divina e quindi dell’assistenza dello Spirito Santo».

La risposta: non sono eresie

Non posso qui commentare tutte le asserzioni fasulle di Farè. Mi limito a far notare che quelle di papa Francesco non sono eresie: si tratta sempre di atteggiamenti pastorali che possono essere anche contestabili e potrebbero essere anche non sempre opportuni perché sono facilmente fraintendibili, cosa di cui Farè & Company sono la visibile dimostrazione. Mai la dottrina è intaccata, né quella riguardante la fede né quella riguardante la morale. È la pastorale di chi cerca di andare verso l’uomo e di incontrarlo sul terreno concreto della quotidianità, per tentare gradualmente di instaurare un dialogo e di aiutarlo a camminare verso una meta più elevata…