Contestazione di un’omelia. Farè non ha dimostrato nulla

Non ha dimostrato nulla
Foto di Temel da Pixabay

Proseguiamo in questo ammasso di scempiaggini che è l’omelia (della durata di 1 ora, 29 minuti e 2 secondi!) del carmelitano Giorgio Farè. Riprendiamo cioè a leggerne il testo, mentre preciso che mi dissocio totalmente da quanto in esso affermato.

«Abbiamo visto che nella Declaratio di papa Benedetto non esiste volontà di rinuncia al papato, pertanto essa non sussiste come atto giuridico e non produce alcun effetto giuridico».

Non esiste volontà di rinuncia? Ma davvero?

Mi fermo innanzi tutto su queste due semplici righe del testo dell’omelia in questione, per rilevare la loro assoluta inconsistenza.

In esse, Farè afferma come un dato di fatto che nella Declaratio non esiste volontà di rinuncia al papato. Ma chi l’ha detto? L’ha detto lui. Chi l’ha dimostrato? Nessuno, perché la sua presunta dimostrazione non ha portato da nessuna parte e non ha dimostrato nulla. Ha affermato che la formula Dichiaro di rinunciare non ha valore giuridico, ma questa sua affermazione è assurda e inammissibile (vedere QUI).

Ha affermato che una Dichiarazione non ha valore giuridico, e non è vero nemmeno questo. Ha sostenuto subito dopo, contraddicendosi, che è un atto giuridico puro e come tale è reso nullo dall’introduzione di un termine temporale, concetto che appartiene alla dottrina del diritto italiano e non al diritto canonico pontificio: altra falsità (QUI).

 «Non si comprende pertanto per quale ragione plausibile si doveva esigere che il papa utilizzasse un’espressione diversa, e giuridicamente ultronea [eccessiva], come “dichiaro di rinunciare, come in effetti rinuncio” o formula simile. Tale conclusione […] non giunge in alcun modo alla dimostrazione che la rinuncia difettasse della “volontà di abdicare” e quindi fosse addirittura inesistente sul piano del diritto; del resto, il riferimento esplicito alla vacanza della Sede Apostolica fuga sul punto ogni dubbio e, comunque, non si può ignorare come in diverse occasioni Ratzinger abbia ribadito il suo proposito di lasciare il pontificato: circostanze, queste, che corroborano la presunzione iuris tantum di validità della rinuncia (cfr. can. 124 § 2 del Codex Iuris Canonici)» (Boni – Ganarin, Ancora sulla pretesa invalidità della Declaratio di Benedetto XVI: https://lanuovabq.it/storage/docs/boni-ganarin-versione-integrale-def.pdf).

Dice di aver dimostrato, ma non ha dimostrato nulla.