La Bibbia dall’ABC. Entra in scena Noè

Noè. Basilica di San Marco, Venezia, FAL, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49018899

La figura di Noè è di particolare rilevanza nei racconti delle origini, perché, uomo integro e giusto che cammina con Dio, rappresenta il secondo Adamo scelto da Dio affinché da lui riparta la creazione novella.

Noè, scrive Enzo Bianchi, «è il segno e la garanzia che la storia dell’umanità continua anche attraverso la catastrofe, perché il mondo viene conservato da Dio per amore del giusto» («Adamo dove sei?», p. 252).

La “biografia”

Mi servirò, per sviluppare questo argomento, delle mie vecchie dispense.

Le cause del diluvio

In una scena di desolazione, Noè rappresenta veramente il ristoro che Dio offre all’umanità e alla terra intera dalla corruzione che l’ha invasa.

La tradizione Sacerdotale attesta che il male fatto dall’uomo contamina l’intera terra, e il castigo sancito da Dio non ne è che la conseguenza: infatti, il verbo usato dalla tradizione P per indicare sia la rovina che Dio vede sulla terra sia la rovina che Dio sta per consentire è sempre il medesimo verbo shachat, distruggere, rovinare, che racchiude a mo’ di cornice l’intero racconto sacerdotale del diluvio:

–       6,11 La terra si era rovinata davanti a Dio

–       6,12a La terra, ecco è rovinata

–       6,12b Poiché ogni carne aveva rovinato la propria vita

–       6,13 Eccomi, io rovino ogni carne e la terra

–       6,17 Faccio venire il diluvio per rovinare ogni carne

–       9,11 Non vi sarà mai più il diluvio per rovinare la terra

–       9,15 Non vi saranno mai più le acque per il diluvio per rovinare ogni carne.

A fronte della rovina causata dall’uomo, ecco la salvezza di Dio.