Natività di Maria (8 settembre)

Natività di Maria. Portoferraio, Duomo

8 settembre, Natività di Maria. La prima attestazione certa dell’esistenza di una festa della Natività della Vergine Maria risale al VI secolo, fra il 536 e il 556, e consiste in un inno di Romano il Melode, il più grande poeta della Chiesa greca. La celebrazione liturgica è collegata alla dedica, nel VI secolo, della Basilica Sanctae Mariae ubi nata est, ora chiamata chiesa di Sant’Anna a Gerusalemme. La chiesa originaria, nel V secolo, era una basilica mariana eretta nel luogo che si pensa fosse la casa dei genitori di Maria.

Fra VI e VII secolo, la Chiesa di Costantinopoli fissò ai primi di settembre la festa della Natività di Maria. Non esisteva nessuna base storica per questa datazione; anzi, la Natività di Maria non è neppure accennata nei Vangeli canonici. La ragione della datazione era teologica e simbolica: nel mese di settembre iniziava l’anno ecclesiastico e civile nell’impero bizantino. La migliore collocazione, pertanto, per una festa che dava inizio alla storia del Cristo Gesù ed all’intero ciclo delle feste liturgiche. Sant’Andrea di Creta all’inizio dell’VIII secolo pronunciò diversi sermoni in questa festa. 

La tradizione

Il più antico racconto conosciuto della nascita di Maria si trova nel Protovangelo di Giacomo (5,2), un vangelo apocrifo della fine del II secolo. I suoi genitori erano noti come  Sant’Anna e San Gioacchino: tale tradizione è accolta anche dalla liturgia cattolica che celebra la loro memoria il 26 agosto.

Nel Corano

La nascita di Maria è narrata nella terza  sura del Corano con riferimenti a suo padre Imran e a sua madre Anna. Anna aveva pregato Dio di farle avere un figlio che si sarebbe dedicato interamente al servizio di Dio (come l’antica Anna madre di Samuele). Pregò anche perché suo figlio rimanesse protetto dall’influsso di Satana. La tradizione musulmana afferma che gli unici figli nati senza il “tocco di Satana” furono Maria e Gesù.

Il senso della festa

Perché una festa della Natività di Maria? Nel caso dei santi, la Chiesa commemora solitamente la data di morte, cioè della nascita al cielo. Sono solo due, oltre a Nostro Signore, i santi di cui viene celebrata la nascita terrena:  Giovanni Battista e la Vergine Maria. Il motivo sta nella singolare missione che essi hanno avuto nella storia della salvezza, ma anche perché sono stati santi nella loro stessa nascita. Giovanni è stato santificato nel grembo di Santa Elisabetta quando incontrò Gesù nel grembo di Maria (Luca 1,15).Per Maria, ciò è riconosciuto e motivato nel dogma della Immacolata Concezione. La sua nascita è «speranza e aurora di salvezza al mondo intero» (orazione dopo la Comunione).

In Occidente

Piombino, chiesina di Cittadella, di Andrea Guardi (1465-1470).
Originariamente intitolata a Sant’Anna, la cappella custodisce una venerata immagine di Madonna col Bambino di Benedetto Buglioni. La festa principale viene celebrata l’8 settembre.

La Chiesa di Roma iniziò a celebrare la festività soltanto a partire dal 688, quando il papa Sergio I la introdusse nel rito romano. Lo testimonia il Liber Pontificalis (VI – VII secolo), che stabilì per la festa la data dell’8 settembre. Venne istituita anche una processione che partendo dalla chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano si snodava fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Non a caso la data della festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) precede di nove mesi la data dell’8 settembre.

In Occidente, benché ormai introdotta a Roma, questa festa orientale impiegò maggior tempo ad affermarsi. Una tradizione asserisce che San Maurizio istituì questa festa ad Angers in conseguenza di una rivelazione intorno al 430. La notte dell’8 settembre, si dice, un uomo udì gli angeli cantare, lieti perché, dissero, quella notte era nata la Vergine; mancano ovviamente prove  storiche. 

La festa si trova anche nel calendario di Sonnatius, vescovo di Reims (614-31) e nei Sacramentari Gelasiano (VII sec.) e Gregoriano (VIII-IX sec.) ma non nel Gotho-Gallicano (VII-VIII secolo), il Calendario Toledano del X secolo e il Calendario Mozarabico.  Non è dunque universalmente diffusa in Occidente nell’VIII e nel IX secolo.  San Fulberto,  Vescovo di Chartres (+ 1028), ne parla come di istituzione recente; i tre sermoni che scrisse sono i più antichi sermoni latini autentici per questa ricorrenza. 

Testi teologici

Giotto di Bondone, Natività della Vergine (1303-1305), Cappella degli Scrovegni, Padova. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15884050

Dai «Discorsi» di sant’Andrea di Creta, vescovo (Disc. 1)

La celebrazione odierna onora la natività della Madre di Dio. Però il vero significato e il fine di questo evento è l’incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio.
     La beata Vergine Maria ci fa godere di un duplice beneficio: ci innalza alla conoscenza della verità, e ci libera dal dominio della lettera, esonerandoci dal suo servizio. In che modo e a quale condizione? L’ombra della notte si ritira all’appressarsi della luce del giorno, e la grazia ci reca la libertà in luogo della schiavitù della legge. La presente festa è come una pietra di confine fra il Nuovo e l’Antico Testamento.

Mostra come ai simboli e alle figure succeda la verità, e come alla prima alleanza succeda la nuova. Tutta la creazione dunque canti di gioia, esulti e partecipi alla letizia di questo giorno. Angeli e uomini si uniscano insieme per prender parte all’odierna liturgia. Insieme la festeggino coloro che vivono sulla terra e quelli che si trovano nei cieli. Questo infatti è il giorno in cui il Creatore dell’universo ha costruito il suo tempio, oggi il giorno in cui, per un progetto stupendo, la creatura diventa la dimora prescelta del Creatore.

Andrea di Creta, Encomio 1

Oggi da Giuda e da Davide proviene una vergine fanciulla, che delinea il volto del regno e del sacerdozio di colui che fu sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek e non di Aronne. Oggi la grazia, avendo imbiancato il mistico efod del divino sacerdozio (cf. Es 28, 6ss.; 29, 5), lo ha tessuto figurativamente con il seme discendente da Levi: e Dio arrossò la porpora divina con il sangue discendente da Davide. Insomma, per dirla in breve: oggi comincia la rigenerazione della nostra natura; e il mondo invecchiato, ricevendo una formazione divinissima, accoglie gli inizi di una seconda creazione da parte di Dio.

Infatti, dopo che la prima formazione dell’uomo fu operata con la terra pura e incontaminata, invece la natura cancellò la sua dignità congenita: e si spogliò della grazia, mediante quella caduta della disobbedienza per la quale noi fummo scacciati dal luogo della vita. La natura scambiò il godimento del paradiso con la vita caduca – a guisa di un’eredità paterna giunta fino a noi -, e da essa nacque la morte e la conseguente rovina della stirpe: e quindi, poiché tutti avevano preferito il luogo di quaggiù a quello di lassù, ogni speranza di salvezza fu tolta e la natura aveva bisogno dell’aiuto supremo. Per la guarigione della malattia non valeva nessuna legge, né naturale né scritta, nessuna parola ardente e conciliatrice di profeti, nessuno che potesse rialzare la natura umana, nessun mezzo con cui essa fosse ricondotta alla primitiva nobiltà, né presto né facilmente.

Ma a questo punto Dio, supremo artefice di tutte le cose, ritenne opportuno presentare – per così dire – con una nuova compiutezza un mondo di recente formazione e del tutto armonico, arrestando l’epidemia del peccato che da lungo tempo era scoppiata e da cui era venuta la morte: e così, anche, gli piacque di mostrare a noi una vita in qualche modo nuova, libera e realmente incrollabile, a noi cioè che siamo stati rigenerati dal battesimo della figliolanza divina (cf. Rm 8, 16ss).

San Pier Damiani

SERMONE SULLA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA

Rutilio Manetti, Natività della Beata Vergine Maria. Massa Marittima, cattedrale di San Cerbone

La nascita dalla Vergine Maria rientra nel provvidenziale piano divino della salvezza
l. La Natività della beatissima e intemerata Madre di Dio, fratelli carissimi, giustamente reca agli uomini una straordinaria e particolare gioia, perché essa costituisce l’esordio di tutta la storia della salvezza umana. Infatti l’onnipotente Iddio, come, prima di divenire uomo, con l’ineffabile sguardo della sua provvidenza aveva previsto che l’uomo sarebbe perito per mezzo della diabolica macchinazione, così nel profondo della sua immensa pietà aveva progettato prima dei secoli il piano della redenzione dell’uomo.
E nell’imperscrutabile disegno della sua sapienza Dio stabilì non solo il modo e l’ordine della redenzione, ma predefinì anche il tempo preciso della sua attuazione. Ora, come era impossibile che il genere umano potesse essere redento senza che il Figlio di Dio nascesse dalla Vergine, così era altrettanto indispensabile che la Vergine nascesse, affinché da lei il Verbo assumesse la carne.
La Vergine ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo. In Maria la Chiesa diventa sposa di Cristo
2. Occorreva cioè prima edificare la casa nella quale il Re del cielo sarebbe disceso e avrebbe accettato di essere ospitato. Di questa casa Salomone dice: «La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne» (Prov 9, 1). Infatti questa casa verginale è sostenuta da sette colonne, perché la venerabile Madre di Dio ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio (Is 11, 2). E certamente la Sapienza, che si estende da un confine all’altro con forza e governa con eccellente bontà ogni cosa (Sap 8, 1), l’ha costruita così affinché ella fosse degna di accoglierla e di generarla dalle viscere della sua intemerata carne.
Per prima era necessario edificare la stanza nuziale, affinché fosse idonea a ricevere lo Sposo che veniva per sposare la santa Chiesa. A lui infatti Davide, esultante nello spirito, intona un epitalamio, dicendo: «Il Signore esce come sposo dalla stanza nuziale» (Sal 18, 5).

Giustamente allora oggi il mondo intero esulta di una gioia che si è riversata dovunque; giustamente tutta quanta la Chiesa, poiché nasce la madre del suo sposo, alterna le lodi e per la gioia intona un canto. Esultiamo, dunque carissimi, in questo giorno nel quale, mentre veneriamo la nascita della Vergine, celebriamo anche l’inizio di tutte le festività del Nuovo Testamento.

Dante Alighieri, Preghiera alla Vergine (Par. XXXIII, 1-21)

«Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,

    tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

    Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.

    Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.

    La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.

    In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».