Natale: desiderio di pace. Presento questa volta, dopo Er Presepio di Trilussa, due poesie sul Natale che esprimono un desiderio di pace: una di Quasimodo e una di Rodari, entrambe riflessioni davanti al presepe, entrambe sul tema della concordia.
Natale di Salvatore Quasimodo (1952)
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
Salvatore Quasimodo (Modica 1901 – Napoli 1968, premio Nobel per la letteratura 1959), esprime in questa poesia la sua aspirazione di pace. C’è pace nel presepe con i suoi personaggi tradizionali, c’è pace nel cuore di Cristo. Ma sono passati 20 secoli dal pianto di quel Bambino che morirà su una croce, e non c’è pace nel cuore dell’uomo. Fratello si scaglia su fratello… un’immagine quanto mai attuale.
Il pellerossa nel Presepe di Gianni Rodari
Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.
Un poeta del tutto diverso, Gianni Rodari (1920-1980), autore di poesie per bambini, con le sue immagini ingenue coglie lo stesso desiderio di pace nel contrasto fra le pacifiche statuine del presepe ed un guerriero indiano che vi si è infiltrato. Si sa, i bambini sono capaci di mettere qualunque cosa nel presepe, dagli animali esotici ai supereroi ai dinosauri. Ma forse il bellicoso pellerossa si è intrufolato nel presepe perché ha sentito parlare di pace… non dobbiamo cacciarlo. Una buona lezione per i potenti della terra. Anche questa, una lezione di attualità.