Oltre a Borges, l’altro lettore e critico contemporaneo di Lewis è George Orwell nel 1945: di lì a poco avrebbe pubblicato il famoso romanzo distopico 1984 in cui avrebbe proiettato su un futuro non troppo lontano da lui la possibilità di una totale manipolazione dell’uomo già profilata da Lewis in Quest’Orribile Forza.
Proprio quest’ultimo romanzo della Trilogia recensì Orwell (George Orwell, The Scientist Take Over, «Manchester Evening News», 16 agosto 1945). Nel 1955 Lewis gli rese il servizio recensendo Orwell favorevolmente per il famoso 1984 (di cui depreca un eccessivo psicologismo) ma soprattutto per La Fattoria degli Animali in cui la satira acquista forza attraverso le immagini:
«Il grande proclama “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri” colpisce più a fondo dell’intero 1984 […]. Paradossalmente, proprio quando Orwell fa dei suoi personaggi degli animali egli li rende pienamente umani […]. Qui sentiamo che, nonostante il travestimento animale, ci troviamo in un mondo reale» (C.S. Lewis, George Orwell, «Time and Tide», 8 gennaio 1955, 188 s.).
Mondi distopici
In questi mondi distopici che non sono lontani dalla realtà storica, Orwell e Lewis si trovano a loro agio.
Orwell criticava in Lewis l’irruzione del soprannaturale nella trama (secondo il suo punto di vista, «l’intero dramma della lotta contro il male sta nel fatto che l’uomo non ha aiuti soprannaturali»), ma apprezzando Questa Orribile Forza come un libro di valore attinente alla realtà:
«Non c’è niente di oltraggiosamente improbabile in tale cospirazione. In verità sembra essere abbastanza normale in un momento storico in cui una sola bomba atomica, di un modello tra l’altro considerato “obsoleto”, ha appena disintegrato trecentomila esseri umani. Un numero considerevole di persone oggi ha sete di potere, quel potere che Mr. Lewis attribuisce ai suoi personaggi mentre noi possiamo vedere chiaramente il momento in cui tali sogni diverranno realtà».