I detectives del sacro

Monaci e frati a caccia di assassini

I detectives del sacro- Fratello Cadfael
Cadfael – I misteri dell’abbazia (serie tv)

Monaci e frati a caccia di assassini. Non si tratta di letteratura cristiana. Si tratta di romanzi storici che hanno per protagonisti, in veste di investigatori, persone che indossano il saio: un genere di giallo oggi molto in voga.

Monaci e frati a caccia di assassini. Fratello Cadfael

La regina del giallo storico inglese è Ellis Peters (1913-1995), una scrittrice di origine gallese; come gallese è il suo più celebre personaggio, fratello Cadfael dell’abbazia di Shrewsbury. Siamo nell’Inghilterra del dodicesimo secolo, dal 1137 al 1145, prima ancora dell’epoca a noi più nota di Robin Hood, Ivanhoe e Riccardo Cuor di Leone. È il tempo in cui l’Inghilterra è dilaniata dalla guerra di successione combattuta dal re Stefano e dalla regina Maud per accaparrarsi il trono.

Gli eventi della storia inglese sono accuratamente ricostruiti, così pure la vita di un monastero benedettino dell’epoca. Ed è in questa cornice che si incastonano i delitti che daranno luogo alle investigazioni del monaco che dà il nome alla serie.

Il protagonista

Fratello Cadfael non è un sacerdote, è un semplice religioso. È l’erborista del monastero, dove è approdato dopo una vita avventurosa di crociato e marinaio. Ricco di questa esperienza umana anche se non di cultura classica e teologica troppo approfondita, Cadfael è affetto da una cronica smania di interessarsi dei problemi altrui, soprattutto se i disgraziati che gli capitano fra le mani sono giovani indifesi. I casi che lo portano a indagare sono raccolti in una nutrita saga di 20 romanzi e tre racconti.

La serie di romanzi e la serie tv

Benché l’autrice abbia impiegato un ventennio della sua vita a ripercorrere l’esistenza di fratello Cadfael, non dà mai segni di stanchezza nella narrazione. Potremmo notare solo qualche accenno proprio alla fine; i romanzi, quindi, scorrono gradevolmente e dispiace davvero che la morte dell’autrice più che ottantenne abbia interrotto la serie. La saga è stata trasposta televisivamente fra il 1994 e il 1994 in una serie televisiva inglese di 13 episodi interpretata magistralmente dall’attore Derek Jacobi nella parte del protagonista Cafael, da Michael Culver nella parte del priore Robert e da Terrence Haldiman in quella dell’abate Radulfus. Se vi aggiungiamo anche lo sceriffo Hugh Beringar, interpretato nelle tre stagioni da tre attori diversi, e fratello Jerome interpretato dall’attore Julian Firth, abbiamo elencato i principali personaggi presenti in tutti, o quasi, i romanzi. Per un saggio degli episodi TV: QUI, QUI, QUI, QUI e QUI.

Si deve anche riconoscere che questa serie televisiva rappresenta uno dei pochi casi in cui la rappresentazione filmica non disturba; aiuta, anzi, a leggere il romanzo ed a visualizzare i personaggi. I libri sono molto ben scritti e i personaggi disegnati a tutto tondo, come persone che sembra di vedersi veramente davanti. Le loro caratteristiche psicologiche sono talvolta caricaturali o maniacali, ma anche questo, in fondo, è realistico, se si pensa a certe persone che conosciamo…

I personaggi principali

Il priore Robert, per esempio, nobile normanno, è affetto da mania di grandezza e da ambizione sfrenata; rigido esecutore delle regole, pecca di mancanza di sensibilità e di misericordia. Il suo fedele cane da guardia, fratello Jerome, è la sua brutta copia; ne condivide le ambizioni ma non la nobiltà, e si colloca piuttosto sul versante dello spionaggio senza scrupoli, riservando questi soltanto all’osservanza letterale della Regola. Di tutt’altra tempra è l’abate Radulfus, autorevole ma non autoritario; tanto sicuro di sé da potersi permettere il lusso di essere umile e di praticare la misericordia, perché spesso la durezza nasce dall’insicurezza.

Al mondo laico appartiene Hugh Beringar, giovane nobile «in cerca di autore» che trova la sua vita nell’appoggio politico e militare a re Stefano, nell’amore della giovane sposa e del figlioletto e, non ultima, nell’amicizia di fratello Cadfael, tanto più anziano di lui, esperto e navigato, ma in fondo a lui simile in schiettezza e rettitudine. Cadfael, infine, il protagonista assoluto, è malato di quella curiosità cronica che lo porta regolarmente a cacciarsi nei guai; ma state tranquilli che se c’è un mistero da risolvere con lui siamo al sicuro!

Monaci e frati a caccia di assassini. Fratello Athelstan

I detectives del sacro: monaci e frati a caccia di assassini. Cattedrale di Southwark, Londra. Pubblico dominio
Cattedrale di Southwark, Londra

Due secoli dopo l’ambientazione cronologica dei romanzi di fratello Cadfael, sempre nell’Inghilterra medievale, ma in pieno Trecento, e questa volta a Londra, facciamo la conoscenza di un altro religioso. È chiamato «fratello» Athelstan anche se lui, invece, è sacerdote, dell’ordine di San Domenico. La saga originale di fratello Athelstan, iniziata nel 1991, è costituita per ora da 21 romanzi; solo 12 sono stati pubblicati per ora in italiano nei Gialli Mondadori.

L’autore, Paul Harding, è vivo e vegeto, ed è uno degli scrittori più prolifici dei nostri tempi. Vanta una dozzina di serie pubblicate sotto il suo vero nome di Paul Doherty e ben sei pseudonimi diversi, che disperdono la sua attenzione su troppi versanti.

Il protagonista e il comprimario

Il protagonista Athelstan è un giovane sacerdote domenicano che deve scontare un grave peccato: ha abbandonato il convento per seguire sogni di gloria cavalleresca trascinando con sé anche il fratello minore. Questi è stato ucciso in battaglia, e i genitori sono morti di dolore. Il frate, rientrato nell’Ordine, deve emendare la sua colpa con una dura penitenza: quella di fare il parroco nella zona più malfamata della Londra trecentesca, ma anche quella di fungere da segretario al coroner, ubriacone ma sagace, sir John Cranston, quando questi indaga su atroci e inspiegabili delitti.

I parrocchiani

Intorno ad Athelstan si muovono tutti i suoi parrocchiani, una massa di furfanti e di infelici che sembra la Corte dei miracoli, ma in cui non manca, se si va fino in fondo, il cuore. Così veniamo a conoscere lo spazzino e il carnefice, l’acchiappatopi e l’oste, la cortigiana Cecily e la fiamminga Pernell… Il tutto sullo sfondo di una Londra tremendamente ingiusta dove i ricchi si danno al buon tempo e i poveri muoiono di fame; e dove la giustizia, se di giustizia si può parlare, viene amministrata sommariamente con pene corporali terribili in un mondo privo di pietà. Ma sir John è un uomo giusto e non permetterà mai che un innocente subisca ingiustamentei rigori della legge, grazie all’acume investigativo del fraticello, sapiente domenicano e amico dei sofferenti.

La soluzione: un fatto di logica e di cuore

I delitti su cui indagare, tuttavia, non riguardano la massa dei poveri, ma le case dei nobili e dei ricchi. È lì che si consumano i crimini più sordidi e si ordiscono le trame più sofisticate, tanto da disperare che gli investigatori possano riuscire a coglierne il bandolo. Ma questo non succede mai. L’impegno dei protagonisti è sempre premiato; e nel caso del domenicano Athelstan il successo è normalmente frutto di logica: perché, come gli insegnava il suo maestro, «dove c’è un problema c’è anche la sua soluzione». Bene a sapersi, è un principio che serve anche nella vita…

Nel corso delle storie veniamo anche a sapere che il fraticello domenicano è un po’ innamorato, in cuor suo, della giovane vedova Benedikta. Ma rassicuriamoci: è un amore platonico e non fa del male a nessuno se non quello di ferire l’anima del religioso col rimpianto di un bene che non è per lui.

L’amore per la natura

Ma Athelstan non è solo un buon parroco che ama i suoi parrocchiani, un buon sacerdote che pensa al bene delle anime, un discreto teologo capace di attingere alla scienza di Dio per affrontare i problemi dell’uomo. È anche un astronomo, con grande meraviglia dei suoi sprovveduti fedeli, ed un amante della natura con un’anima più francescana che domenicana. Il suo gatto, infatti, «signore dei vicoli» e terrore dei topi, ma filosofo come tutti i gatti, si chiama Bonaventure, e non sappiamo se questo nome nasce dalla stima per i grandi teologi francescani o per una benevola presa in giro dell’ordine «rivale».

Anzi, intorno ad Athelstan e ai suoi amici umani, povere pecorelle del gregge che i superiori gli hanno affidato, si muove tutto un mondo animale che gli è caro… il destriero Philomel che mangia come se non ci fosse un domani, i furetti Ferox e Audax beniamini dell’acchiappatopi Ranulf, il caprone Giuda ribattezzato più cristianamente Taddeo…

Potete trovare i libri di Ellisa Peters in libreria come classici della letteratura gialla.

I romanzi di fratello Athelstane non eccellono dal punto di vista letterario ma sono accattivanti per la simpatia dei personaggi. Sono stati pubblicati nei Gialli Mondadori e sono reperibili solo nel mercato dell’usato.

Per dare un’occhiata in libreria: QUI.