
Nella prima metà degli anni Ottanta del Quattrocento, la Verna si dota di altre meraviglie d’arte, dovute al genio dei Della Robbia, e alla generosità dei committenti Alessandri e Bartoli.
Giugno 1481: l’armadio della sacrestia
Prima di queste meraviglie d’arte, però, troviamo una annotazione relativa ad un’arte più umile. Risale a questo periodo infatti l’armadio più antico della sacrestia della chiesa grande:
«A di 6 a Biagio da Coreçço per tavole di noce per l’armario della sacrestia pagò frate Pagolo lire sei… A di 18 a legniaiuoli da Popi che fecero il bancho o armario di sacrestia fece dare frate Pagolo per parte di loro salario lire V soldi 10… [INoltre] A di 28 a legnaiuoli da Popi che lavorano in sacrestia lire cinque soldi dieci» (Ms C f. 2r).
Tommaso degli Alessandri
È inoltre attestato il rapporto con la Verna di Andrea della Robbia e di Tommaso degli Alessandri che fece decorare con la robbiana della Crocifissione la cappella delle Stimmate (un Nicolò Alessandri è fra i primi «Conservatori della Verna» il 10 luglio 1432, cfr. Filza VII n. 9; anche CD p. 617 n. 4: Inventario dei beni):
1 agosto 1481 – «Per uno conto fatto con Maso degli Alexandri lire XXII… Adì 2… per ongni resto avessi avere per infino a questo di per uno saldo fatto con Maso degli Alexandri lire 13 d’acordo».
6 agosto 1481 – «Agnolo di Baccio d’Areçço, per lui Andrea dalla Robbia lire 12, e lui gli à fatti buoni alla Verna» (Ms C f. 4r).
N.B. Potete constatare, da queste antiche annotazioni, come nel nostro Quattrocento l’ortografia italiana sia ancora un’opinione!
Meraviglie d’arte: la Crocifissione

Perciò, in questo periodo, nella cappella delle Stimmate viene demolita la volta a sesto acuto e viene rifatta a crociera per adattarvi la robbiana della Crocifissione (P. David da Bibbiena, La chiesa delle S. Stimmate p. 7-12).

Anche l’altare viene rimosso, «per mettervi la tavola nuovamente fatta fare dal Signor Tommaso Alessandri, l’armi de’ quali sono sotto la detta tavola, cioè un Agnello con due faccie» (Menabbio 1702, p. 58).
Ecco quindi risolto il problema, che forse molti si saranno posti, del significato degli agnelli bifronti che si trovano ai lati della robbiana della Crocifissione: sono l’emblema degli Alessandri, la famiglia committente.
Meraviglie d’arte: l’Assunzione (1486)

La famiglia Bartoli riceve dal Capitolo Provinciale il patronato sulla chiesina degli Angeli, che fa subito restaurare, adornare di altari e di paramenti; ne dota di robbiane gli altari.
Sull’altar maggiore viene posta la tavola dell’Assunta di Andrea della Robbia, mentre viene collocato sulla porta fra i due altari minori il Crocifisso quattrocentesco che lì si trovava (attualmente nel Museo del Santuario, prima sala) (CD p. 139-141 n. 83; Mariano p. 113; Miglio, p. 7-8; 20-21; 247; Pulinari, p. 164 s. n. 11; Canavese p. 32).
Se foste saliti alla Verna…
Se foste saliti alla Verna nell’anno del Signore 1486, avreste potuto contemplare in tutto il loro splendore delle vere meraviglie d’arte: l’Annunciazione e la Natività nella chiesa grande, insieme alle due tavole più piccole di S. Francesco e di S. Antonio abate; la Crocifissione nella cappella delle Stigmate; l’Assunzione nella chiesina di S. Maria degli Angeli. Avreste così potuto compiere, attraverso il percorso delle robbiane – che non sono state disposte a caso, ma oculatamente, nei luoghi ove si trovano – un vero e proprio cammino teologico, dall’Annunciazione a Maria alla nascita del Verbo in questa nostra carne, alla sua Passione, alla gloria dell’Assunzione al cielo della Beata Vergine primizia dell’umanità risorta e trasfigurata. Ne sareste tornati stupiti e confortati.