Viaggio nella Bibbia. Abramo incontra Melchisedek (Gn 14,18-22)

Abramo incontra Melchisedek. Venezia, Basilica di San Marco. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4270284

Dopo la vittoria sui re orientali, Abramo incontra Melchisedek (il cui nome significa Il mio re è giustizia), re di Salem (nome che rimanda alla Pace). Salem è identificabile con Gerusalemme: il nome della città si può tradurre con Insegnamento di pace e l’insediamento esisteva sin dal 3.000 a.C.

Oltre che come re, Melchisedek è presentato anche come sacerdote di ’El –‘Elyon, il Dio Altissimo, titolo del dio supremo del Pantheon cananeo anche se il governo pratico del mondo era esercitato da divinità minori molto più venerate come Baal. ’El-‘Elyon è il creatore del cielo e della terra, è buono e misericordioso. Anche se probabilmente Melchisedek era politeista, invoca solo il suo dio supremo, che il testo identifica con il vero Dio di Abramo (v. 22).

Il sacerdozio di Melchisedek

La figura di Melchisedek nell’Antico Testamento è come una meteora che spunta dal nulla e sparisce nel nulla: non ha storia e neppure una genealogia che lo presenti, e questo risulta strano. Neppure si dice quale sia la sua fine, dopo questo episodio. Sarà menzionato solo nel salmo 110 come modello del sacerdozio di David (Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedek) che non è il sacerdozio di Aronne, perché il re proveniva dalla tribù di Giuda e il sacerdote dalla tribù di Levi ed erano quindi i loro ruoli ritenuti incompatibili.

Tutto questo servirà all’autore della Lettera agli Ebrei a giustificare il sacerdozio eterno di Cristo, il quale discende dalla tribù di Giuda e non da quella di Levi, quindi come può essere sacerdote?

7 1 Questo Melchìsedek infattire di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dall’avere sconfitto i re e lo benedisse; 2a lui Abramo diede la decima di ogni cosa. Anzitutto il suo nome significa «re di giustizia»; poi è anche re di Salem, cioè «re di pace». 3Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.

Abramo stesso riconobbe dunque il sacerdozio di Melchisedek, perché ne accettò la benedizione e gli diede la decima che spettava ai sacerdoti. Si inchinò davanti ad un sacerdozio che veniva direttamente da Dio. Il sacerdozio di Melchisedek è perciò, secondo l’autore della Lettera agli Ebrei, tipo o prefigurazione del sacerdozio celeste ed eterno di Cristo, che non proviene da Aronne secondo la carne (cioè dalla tribù di Levi) ma viene direttamente da Dio.

L’offerta del pane e del vino

St. Eligius (Büllingen), Melchisedek benedice Abramo. Di Thomas Hummel – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=116677618

Il pane e il vino che Melchisedek fa portare possono essere serviti anche solo a rifocillare Abramo e i suoi uomini dopo l’azione di guerra, o possono anche solo essere simboli di ospitalità.

Ma un’antica tradizione afferma che si è trattato di un vero sacrificio cultuale incruento, prefigurante il sacrificio eucaristico. Questa tradizione è attestata nella Chiesa da S. Cipriano ed è stata accolta nel Canone romano. Il Nuovo Testamento, invece, non parla mai di un sacrificio del pane e del vino.