Se in Genesi 34 la vicenda di Dinah fosse andata secondo i desideri di Sichem, avremmo avuto uno dei tanti matrimoni misti che si trovano nella Bibbia. Infatti, anche se il racconto sembra utilizzare un caso di stupro, Sichem “prende” (לקח) Dinah: il termine è quello usato normalmente per gli uomini che prendono moglie. Inoltre, si offre di sposare la ragazza: sta facendo la cosa giusta. I Sichemiti si offrono di circoncidersi: ottimo. Allora, perché i fratelli Simeone e Levi reagiscono così alla proposta di matrimonio di Sichem? La risposta è che la storia riflette una polemica contro i matrimoni misti, di cui è esempio nitido Dt 7,1-3:
«Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese in cui stai per entrare per prenderne possesso, e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Ittiti, i Gergesei, gli Amorei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, sette nazioni più grandi di te, e ill Signore tuo Dio, le avrà date in tuo potere e tu le avrai sconfitte, le voterai allo sterminio; non concederai loro alcuna condizione e non darai loro quartiere. Non ti imparenterai con loro; non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli».
Polemica contro i matrimoni misti
I successivi libri di Esdra e Neemia prenderanno molto seriamente questo divieto, rendendolo un tema centrale nella società israelita. Secondo questa versione, i matrimoni misti contaminano la santità degli ebrei, e gli stranieri non possono diventare parte del popolo di Dio neppure attraverso la conversione. Questa è la visione che sta alla base dell’azione dei fratelli Simeone e Levi. La commistione tra un israelita è נבלה (oltraggio: Gen 34,7).
Ci sono differenze tra i due testi. Ad esempio, la preoccupazione di Esdra è principalmente per gli uomini che hanno sposato donne pagane, e non per le donne. In Genesi invece la questione riguarda Dinah, una figlia / sorella che si sposa fuori del proprio gruppo etnico. La sfumatura, perciò, è diversa: non riguarda tanto la purezza della discendenza quanto il deprezzamento di una ragazza da marito le cui nozze avrebbero potuto avere un alto valore sociale ed economico.