La Bibbia dall’ABC. La relazionalità umana

Maschio e femmina li creò
La coppia umana. Mosaico del duomo di Monreale. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3816359

Oltre alla relazione che l’adam ha col creato (vedere QUI), un importante elemento di somiglianza fra l’uomo e Dio si può scoprire nel fatto che l’adam stesso (nome collettivo, e usato senza articolo in 1,26) è creato non come singolo, ma come comunità di persone che condividono la stessa natura: maschio e femmina li creò. La pienezza del concetto di uomo non si ha nel maschio soltanto, ma nel maschio e nella femmina insieme.

Mentre nell’annuncio di 1,26 si parla genericamente dell’umanità, nella sua realizzazione, in 1,27, si tratta dell’essere umano concreto (ha-’adam, con l’articolo), di una identità personale precisa specificata dall’essere individuo maschile o femminile.

Maschio e femmina li creò: la comunione umana

Siamo ancora lontani dalla rivelazione di Dio come Trinità di Persone, cioè come relazionalità nella comunione di un Dio che non è una Monade solitaria, ma è tale ricchezza di Amore da esplicarsi in una relazione intratrinitaria Padre / Logos / Amore, rimanendo perfetto nella sua Unità. Ma già questa comunione di Persone si può intravedere negli effetti che produce negli esseri che crea.

L’adam è relazionalità, a immagine del Dio-che-è-Parola, del Dio-che-è-Amore, relazionalità che nel testo biblico viene colta nella componente fondamentale della coppia maschio – femmina. L’adam esiste solo come essere-in-relazione: l’essere umano in astratto non esiste affatto, ma esiste solo in quanto maschio e femmina, essere-con-l’altro ed essere-per-l’altro.

Questa relazionalità essenziale dell’essere umano è un altro elemento che rispecchia l’immagine di Dio. Come Dio è comunione di Persone, anche ogni uomo è chiamato ad essere in comunione con l’altro.

Ogni uomo che nasce è a immagine di Dio

Foto di John Lee da Pixabay 

Tutto questo non può che gettare una luce del tutto positiva sul processo della procreazione, che perpetua l’atto creazionale di Dio affidandolo alle creature.

Tutto è dono per l’adam, ed anche il processo della generazione viene ricevuto da Dio. La sessualità è inscritta nel progetto -’adam come una realtà positiva, segno di una relazionalità che ha le sue radici in Dio. L’alleanza tra uomo e donna diverrà, infatti, sacramento dell’alleanza tra Dio e il suo popolo, delle nozze fra Cristo e la Chiesa, e sarà, per sua natura, inscindibile, basandosi su una istanza di fedeltà assoluta che rispecchia la fedeltà indefettibile di Dio all’adam.

E la procreazione, benedetta da Dio, collabora all’opera creatrice di Dio nel cosmo, in cui l’adam è posto come signore (Salmo 8) ma non come despota. Non è dunque al singolo, ma alla comunità della coppia, della famiglia, e poi del popolo di Dio, che Dio dà l’ordine di assumere la responsabilità di dare senso alla natura: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e dominatela…

Però la procreazione non è vista in sé come un riflesso della somiglianza con Dio, al contrario del culto cananeo della prostituzione sacra, ierogamia in cui l’uomo partecipava magicamente al mondo della divinità. La procreazione è solo uno strumento che l’uomo possiede per trasmettere nel mondo la sua dignità, la somiglianza divina. Secondo Gn 5,3 Adamo genererà Set a sua immagine, secondo la sua somiglianza, secondo cioè, l’immagine e somiglianza di Dio.