In ricordo di Mariella Sillari Pecorini

Mariella, Professione nell’Ordine Francescano Secolare.
Foto di Marco Novara

Un anno fa Mariella se ne è andata, in silenzio, la mattina del 22 luglio. Non sono necessarie troppe parole per ricordarla a chi l’ha conosciuta, sempre serena e cordiale, nella sua costante apertura al prossimo.

Io feci la sua conoscenza nel lontano 1975, ai ricevimenti dei genitori, come mamma di una mia alunna di prima media, Arianna. Non che fossero necessari molti contatti in ambito scolastico: Arianna era molto brava, scriveva benissimo, ed era in buoni rapporti con tutti, insegnanti e compagni. Ma poi ritrovavo la famiglia Pecorini in parrocchia, all’Immacolata di Piombino, dove Arianna frequentava il dopo cresima. Mariella, anzi, fu tra i primi a partecipare all’iniziativa di Lettura continua della Bibbia; in quattro anni leggemmo e commentammo tutto il testo biblico senza saltare un solo versetto, alla fine rincominciammo da capo per altri quattro.

E poi… gli anni passano, i figli crescono e si costruiscono la loro vita, vengono i nipoti, fornendo nuovi motivi di impegno. Ma a fianco di questo, altre strade si aprono: soprattutto, l’impegno per la comunità ecclesiale. Come sua caratteristica personale, Mariella non si è mai tirata indietro nel servizio caritativo, presenza sicura nella comunità parrocchiale e diocesana. Impegnata a tempo pieno all’Immacolata, soprattutto con la Caritas, insieme al marito Alberto, ma anche nel coro e nel gruppo missionario, la sua scelta spirituale è culminata con la professione nell’Ordine francescano secolare, sicuramente un momento molto forte della sua vita di fede.

Infine la malattia, il ricovero a Pisa dove la figlia vive e lavora, il decesso. Il libro della Sapienza, scritto e pensato in greco nel I secolo a.C., non parla mai di thanatos, morte, per i giusti che si addormentano nel Signore. Questo vocabolo è riservato agli empi, la cui condizione è la vera morte, la rovina eterna. Per i giusti, l’autore parla di exodos, di poreia (viaggio), di teleuté, fine come compimento, perché la loro speranza è piena di immortalità. La morte del giusto non è una fine ma un inizio, una nascita al cielo…

Piombino, Chiesina di Cittadella

Mariella se ne è andata a ottantasei anni. Ma il suo è uno di quei ricordi che anche umanamente rimangono vivi nella famiglia e nelle comunità di cui ha fatto parte. Le esequie, lo scorso anno, sono state celebrate a Pisa. Domani, a distanza di un anno, una S. Messa sarà invece celebrata a Piombino, nella chiesina di Cittadella a lei tanto cara, alle 18.30.