
Maria Assunta in cielo anima e corpo, primizia della sorte dell’umanità: tutta la tradizione cristiana concorda nel riconoscere questa verità di fede. La tradizione apostolica è attestata dalla testimonianza unanime dei Padri della Chiesa, da quanto professato nella liturgia (Lex orandi, Lex credendi) e dal sensus fidei del popolo di Dio.
Nella Chiesa cattolica, la dottrina dell’Assunzione in cielo di Maria è stata formulata come dogma di fede soltanto da Pio XII nel 1950, ma sulla base di una tradizione ininterrotta. Non vi sono, invece, prove scritturali. Il capitolo 12 dell’Apocalisse, quello che presenta la figura della Donna vestita di sole, non si riferisce direttamente a Maria, ma al popolo di Dio, il popolo che prima genera il Messia e poi viene perseguitato dal drago e ridotto nel deserto che è la storia umana. Maria però è la figura eminente che esprime la Chiesa, come sua primizia e sua madre. Vediamo la lettura che ne fece il sempre compianto don Enzo Greco nel 2012 (una precedente omelia QUI).
15 agosto – Solennità di Maria Assunta in cielo

«Siano rese grazie a Dio che ci troviamo nel cuore dell’estate a celebrare questa bellissima festa di S. Maria Assunta corpo e anima in cielo e vogliamo cogliere e sviluppare una riflessione nelle letture che ci sono state proposte.
La prima lettura, tratta dal Libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo, è un testo molto difficile; sull’Apocalisse sono state scritte tante cose fantasiose, però ci sono tante simbologie che andrebbero spiegate e certamente questo non si può fare durante una omelia. Si parla di un segno grandioso, una Donna vestita di sole con cui normalmente si descrive Maria Assunta in Cielo: sul capo una corona con 12 stelle, la luna sotto i suoi piedi.
Forse questa raffigurazione, questa iconografia della Madonna Assunta l’avrete vista moltissime volte. Si parla di questa Donna che è un segno grandissimo nel cielo, che è assalita da un enorme drago rosso; qui, tanto per fare una caduta di stile, chissà i registi dell’horror quanti spunti hanno trovato per identificare questo enorme drago rosso. Ma questa Donna vestita di sole rappresenta la Chiesa, la rappresenta insieme al nascituro Cristo, e la Chiesa rappresenta Maria. A noi tutti in questo caso interessa puntare l’attenzione su questa donna vestita di sole, vestita di luce, che rappresenta Maria.
Il drago e la storia

Ma il drago rosso cosa rappresenta? Rappresenta il demonio? Al di là di questa facile interpretazione, c’è qualcosa di più. Il drago rosso, se notate, ha 10 teste e 10 corna, e sulla testa 7 diademi che rappresentano i colli di Roma. Qui si parla dell’Impero Romano in una maniera molto velata; in poche parole di Roma che opprime, di Roma capitale dell’Impero oppressivo – 2000 anni fa, naturalmente.
Questo Libro dell’Apocalisse è una teologia della storia, cioè una riflessione, diciamo così, religiosa sulla storia. Rappresenta il male presente nella storia. A livello letterario ci sono presentati una giovane donna, una fanciulla, e un enorme drago rosso. C’è un grandissimo contrasto tra queste due figure: il drago rosso – oltre al demonio – rappresenta il male presente nella storia; e tutti noi siamo a conoscenza del male presente nella storia passata e nella storia presente: le guerre. L’Apocalisse fa tutto un discorso sulla peggiore delle sciagure: la guerra; gli uomini che si uccidono tra di loro. Anche mentre parlo ci sono tante guerre nel mondo, c’è un drago nella storia, c’è un male nella storia in tutti gli imperi e in tutti i regimi di questo mondo; c’è il male, la guerra, il sopruso.
La responsabilità di ciascuno

Ovviamente anche oggi sappiamo benissimo di questo male internazionale, globale, a livello mondiale. Siamo coscienti che il drago è nella storia, ma nel drago potremmo anche noi essere una delle 10 corna. Il numero 10 è un numero infinito nella letteratura biblica, mentre il numero 7 è il numero della perfezione. Noi potremmo essere nella storia del drago, nella storia del male.
Qualcuno di noi potrebbe dire: “Come posso io, semplice cittadino cristiano, contribuire al male che sta oltre di me?”. Io credo che non ci sia nessun delinquente in mezzo a voi; nessuno di noi è gestore di grandi poteri o di grandi organizzazioni fatte per il male; siamo tutte persone, a cominciare da me, rappresentanti della mediocrità, persone comuni. Siamo persone non implicate in chissà quali faccende.
Ma qui voglio portarvi un esempio che prendo dall’esperienza pastorale. Molte persone mi dicono: “Don Enzo, non ne possiamo più di tutto questo male, io non guardo più neppure la televisione perché non ne voglio più sapere di certe notizie”. “Bravissimo” rispondo io, questo è un comportamento da 110 e lode, cioè un comportamento il più stupido che io conosca. Il male è una realtà per cui noi siamo qualcuna delle 10 corna, ma il male è una realtà che questa piccola donna che contrasta con il drago vince: alla fine vince la donna. Ma cosa vuole dire questo, che noi siamo chiamati a vincere il male? Come possiamo vincere il male? Non guardando più le notizie e non leggendo più niente? No, ma seguendo quello che fa Maria Santissima.
Per sconfiggere il drago

E Lei cosa ci invita a fare per sconfiggere il drago? Non è che si devono organizzare delle crociate, delle guerre. Ecco alcune indicazioni: per prima cosa ognuno pulisca “il giardino di casa sua”, che è già molto. Togli il male dal giardino di casa tua! Fai la persona perbene, segui la morale cristiana, impegnati nel giardino di casa tua; ma il giardino di casa tua confina con il giardino degli altri, quindi impegnati nella comunità, nella realtà in cui vivi, a vivere bene.
L’altro aspetto che ci insegna Maria, che apprendiamo nell’iconografia della Madonna di Lourdes e della Madonna di Fatima, con il rosario in mano, è quello di essere impegnati come Maria con la preghiera. Tu preghi per il mondo o ti rifugi nel privato? Tu ti devi impegnare a pulire il giardino di casa tua, ma devi seguire la strada che porta alla comunità cristiana; lo si faccia, ciascuno secondo le proprie responsabilità di piccole creature.
Tuttavia si dice: “Se io faccio un po’ di bene non serve a nulla”. Le cose di Dio funzionano in maniera diversa, come mostra la Madonna; avete seguito la lettura del Vangelo? Nel Magnificat troviamo: “Ha deposto i potenti dai troni”. Maria è Beata perché ha scelto in umiltà, docilmente, l’impegno costante nel seguire Gesù. L’impegno costante nella nostra vita ci rende artefici di una storia nuova. Preghiera e azione: questo sana il mondo!
Una logica diversa

Cristo, quando ha redento il mondo con la sua morte e risurrezione, non è che abbia cambiato l’aspetto di questo mondo. Le guerre c’erano prima e ci sono anche oggi. Ma qual è la novità che Cristo ha offerto? Guardiamo il Crocifisso, guardiamo la Madonna che è più rassicurante per molti di voi, che ci tranquillizza, e mettiamoli insieme però: se li dividiamo è finita per noi. Cristo ha offerto la sua vita per sconfiggere il male del mondo, per i peccati del mondo, e noi siamo associati a Lui così che ogni uomo potrà avere la redenzione per mezzo di Lui.
Maria è stata la prima cristiana, è stata Colei che dicendo di sì per prima al progetto di Dio per la maternità di Cristo, e seguendo Cristo fin sotto la croce, si è impegnata. Allora non accetto che un cristiano mi dica: “Io sono una persona perbene, penso alla mia famiglia, penso a casa mia, non voglio sapere di niente”, perché questo discorso non è dettato dalla cattiveria, ma dalla stupidità. Maria ci insegna invece, povera ed umile creatura, a seguire Gesù fin sotto la croce: ha sposato le scelte di Gesù.
Ne nasce una logica diversa, non la logica del mondo che è basata sui poteri e sulla forza da imporre. Gesù ha cambiato il mondo nel senso che Lui ha offerto la sua vita, come Maria si è unita profondamente a Gesù offrendo la sua vita e diventando la Madre della Chiesa. Quindi, anche noi sappiamo che anche la storia afferma questo: Maria è Beata su tutte le generazioni.
Un impegno umile dentro la storia

Tanti anni fa ho fatto un viaggio in Unione Sovietica quando le cose, come in tutti i paesi autoritari, funzionavano in un certo modo. Allora, mi ha molto colpito che dopo la caduta del muro di Berlino (ormai è preistoria) la Religione in Russia l’abbiano salvata i monaci attraverso la liturgia e la preghiera. Tante comunità si riunivano solo per pregare perché era vietata la predicazione, poi sono venuti fuori dalle catacombe. Il regime autoritario è finito ed è rimasta la comunità cristiana. 70 anni di fede vissuta in clandestinità operando per il bene, tenendo la fiaccola della fede sempre accesa. Questo è molto bello e molto impegnativo.
Il 14 agosto, cioè ieri, nella prima parte della giornata abbiamo celebrato la festa di S. Massimiliano Kolbe: non ha sconfitto il nazismo, ma è stato come tanti uno dei segni bellissimi della vita cristiana, ha offerto la sua vita ad Auschwitz. Io sono stato a visitare il bunker della fame dove il santo ha offerto la sua vita per salvare un padre di famiglia; ci sono anche tanti altri fiori che sono nati in mezzo a quella realtà, come Edith Stein, filosofa ebrea tedesca proclamata santa da Giovanni Paolo II, che ha offerto la sua vita nei campi di sterminio. Di lei non rimane niente perché è passata per il camino del forno crematorio.
Una goccia d’acqua pulita
La storia quindi di un impegno umile, ma che lavora dentro la storia. Come del resto voi sapete, anche nel mondo politico sindacale è l’impegno umile che trasforma la storia. Le lotte operaie fatte secondo i criteri di civiltà fino all’800, fino a gran parte del ’900, senza violenza, ma con grande sacrificio, ci hanno portato tanti diritti e forse oggi questi diritti dei lavoratori, diritti delle famiglie, tremano un po’. Di tutti coloro che operano per il bene, si può dire come di madre Teresa di Calcutta che si definiva “la matita di Dio”, “una goccia di acqua pulita in un oceano di mare sporco”.
Preghiera e azione

Allora potremo arrivare a una prima conclusione: Maria Santissima dia alle nostre comunità cristiane la facoltà di vivere saldamente in Cristo e essere portatori di bene con due cose semplicissime che ci insegna la Madonna: la preghiera e il fare. San Benedetto diceva: “Ora et labora”. Quindi, comunità cristiane sveglie, non comunità cristiane ripiegate in una fede, soprattutto quella mariana, sentimentalistica e non radicata invece in quello che rappresenta il segno nel sole che è Maria Santissima, la donna vestita di luce che diventa segno nel quale noi ci orientiamo.
Maria Santissima aiutaci in questo: Tu sei la Madre della Chiesa, crea le comunità cristiane! Il male non ci spaventi, non ci spaventi se il male è anche dentro le istituzioni della Chiesa, come ebbe a dire Benedetto XVI: “la sporcizia che è dentro la Chiesa”. Non vi spaventate, non ci spaventiamo.
Anche a livello nostro di responsabili della comunità e delle istituzioni, perché siamo uomini. È sempre stato così, siamo uomini da redimere da Cristo e quindi crescere nella Chiesa è un crescere con l’aiuto di Maria ad essere trasparenti al Vangelo, ed è una fatica, un impegno che dobbiamo prendere tutti insieme perché le istituzioni della Chiesa in qualche modo ci rappresentano, e c’è un fatto speculare: cominciamo a fare pulito nelle nostre comunità cristiane, anche se qui non c’è lo Ior, non c’è la banca vaticana, non ci sono intrallazzi, ma ci sono i piccoli interessi di bottega, piccoli teatrini che non ci rendono trasparenti al Vangelo.
Maria Assunta in cielo: guardare all’eternità

Maria Santissima, infine, ci aiuti a guardare all’eternità perché noi non siamo fatti per vivere e morire, ma siamo fatti per vivere ed essere anche noi assunti. Guardiamo all’eternità come alla meta che ci aspetta risuscitati in corpo e anima. Questa è la beata speranza che ci viene dalla seconda lettura la quale ci annuncia che Cristo è risorto. È una lettura pasquale, primizia di coloro che sono morti, Cristo risorto dai morti. Questa è la beata speranza che raccogliamo in questa splendida giornata di ferragosto, che coordiniamo poi con la notte di Natale, quando la luce di nuovo, nelle tenebre dell’inverno, tornerà a splendere attraverso Maria che mette al mondo Cristo incarnato».