Mare… pasqualino

Mare pasqualino

Mare pasqualino per modo di dire, perché in realtà non siamo scesi al mare nel giorno di Pasqua, ma il 25 aprile. Tuttavia, essendo ancora nella settimana di Pasqua (nella liturgia si parla di Ottava di Pasqua, dalla domenica di Resurrezione alla domenica successiva), si può dire che il mare cui siamo scesi, in tutto il suo splendore, sia il mare pasqualino!

Mare pasqualino

Sole caldo come d’estate, certo, e un trionfo di fiori gialli e viola lungo tutta la ripa. Sono in pieno fiore i bacicci, conosciuti col nome ufficiale non politicamente corretto di Fichi degli ottentotti.

Mare pasqualino

Per un breve periodo, questa pianta succulenta e strisciante coprirà il pendio con la sua fioritura smagliante. Una curiosità: il frutto, commestibile benché dal sapore acidulo, si può usare per preparare marmellate. Denominata in italiano Fico degli ottentotti, vedo che adesso è stata ribattezzata Fico di mare, per evitare implicazioni razziste.

Uno splendore il giallo intenso degli asterischi marittimi, specie alofila (amante del sale) che cresce in pieno sole sui pendii sassosi e le rupi costiere. Bene, se ama il sale cresce in un posto in cui il salmastro non le manca di certo!

Questi sbiaditi pennacchi di saracchio che si stagliano contro il cielo azzurro, pur essendo pallidi, fanno un bellissimo contrasto di colori.

L’ombrello della carota (in questo caso, selvatica) ha la caratteristica di presentare al centro un fiorellino rosso scuro, di modo che sembra che un insetto sia perennemente posato su di esso. In realtà, si tratta di un segnale che attira, appunto, gli insetti impollinatori. Eh, la natura… tutto a puntino!