Ah, i tropici… macché, questa foto è stata scattata nel Mare Nostrum, a pochi metri dalla riva, a Piombino, sotto casa.
Una mattina come le altre in una delle tante spiagge cittadine di Piombino: è facile trovare stelle marine mentre con la maschera si girella in acqua ammirando gli scogli sott’acqua. Pomodori di mare, stelle marine sono frequentatori delle acque pulite, quindi sono indizio di salubrità del mare. Ma la stella di stamani era proprio vicina, appena entrati in acqua, col suo rosso brillante. Dopo aver vagato un po’ facendosi portare dalla risacca, si è fatta fotografare e poi si è aggrappata saldamente con le sue cinque braccia al fondo, pienamente soddisfatta della situazione. Un bellissimo incontro per i due bimbi presenti, che frequentano la stessa classe e che sicuramente a settembre avranno da raccontare qualcosa in più alla maestra.
Se poi volete vedere una stella marina alquanto originale, tanto da potersi scambiare per un… raviolo, guardate QUI.
Un’agave e due tortore
Questa invece è una scena idilliaca: due tortore (animali che formano la coppia per tutta la vita, come gli albatros, gli inseparabili, i cigni e… i lupi) sul fiore di un’agave, in vista dell’isola d’Elba. L’agave, originaria del Messico, è ormai di casa sulle coste del Mare Nostrum. Pur essendo solo leggendaria la sua longevità che la farebbe arrivare a 100 anni, l’agave è una pianta che vive a lungo, fiorisce fra i 10 e i 50 anni (quello che si vede nella foto è il suo “fiorellino”, che può essere alto dai due metri in su), dopo di che, avendo esaurito la sua fecondità, si secca. Una parabola di vita che fa pensare: vivere per allietare il mondo con la propria bellezza e per produrre un fiore.
Il pomodoro di mare
Un’altra creatura del Mare Nostrum, che si trova facilmente nelle acque pulite, fra gli scogli, è il pomodoro di mare, nome popolare dell’attinia equina cioè un anemone di mare. Si chiama così perché quando è chiuso sembra proprio un pomodoro, mentre quando estroflette i tentacoli sembra un fiore. Una particolarità di questa foto è che, anche se in modo un po’ confuso, nel riflesso della superficie del pomodoro si vede l’immagine della persona che l’ha scattata.
Il cormorano
Oltre alla presenza chiassosa dei soliti gabbiani, interessanti comunque per il comportamento parentale nei confronti dei giovani, il cormorano si distingue per la sua dignitosa indifferenza: questione di stile. Lo vediamo nuotare sotto il pelo dell’acqua con solo testa e collo emergenti, poi immergersi per lunghe nuotate subacquee, infine salire su uno scoglio e rimanere immobile ad ali spiegate per molto tempo. Ha bisogno di asciugarsi, perché le sue penne, a differenza di quelle del gabbiano, non sono impermeabili. È però provvisto di una membrana nittitante, una terza palpebra trasparente che funge da vera e propria maschera subacquea. Trattandosi di un accessorio molto comodo, anche il gatto ne è dotato.
A differenza del gabbiano, animale opportunista che si adatta a qualunque cibo, il cormorano mangia solo pesce freschissimo pescato da se stesso. La sua presenza dimostra la pulizia delle acque in cui pesca.
Un manufatto
Infine, fra tante creature marine, un manufatto umano. Una mattina il mio nipotino, scendendo al mare, vi ha trovato un anemometro artigianale, rudimentale ma perfettamente funzionante. Qualcuno lo aveva costruito e lasciato lì. Avevo promesso a Giovanni di includerlo in un articolo e approfitto di questa occasione.
Veramente quello della spiaggia è un anemoscopio, in grado cioè di indicare la direzione e la intensità approssimativa del vento, non di misurarla. Anemos in greco significa vento: ecco il motivo del nome. Appartengono a questo tipo anche le banderuole girevoli (la più antica documentata risale al 48 a.C. ad Atene), i galletti segnavento (diffusi dal IX secolo sui campanili) e le maniche a vento. Il primo anemoscopio, di forma simile ad una banderuola, fu costruito da Leonardo da Vinci. Il primo anemometro invece fu inventato nel 1450 da Leon Battista Alberti; era costituito da una tavoletta la cui inclinazione misurava dell’intensità del vento.
Concludo con la spettacolare foto di un tramonto ripreso da Via Amendola…
… e con una altrettanto spettacolare foto del mare sotto Piazza Bovio.