
Si può andare al mare di dicembre? Certo: nelle belle giornate fredde ma di sole, nelle spiagge riparate dalla ripa scoscesa, si sta benissimo. Il problema è che il sole tramonta presto, e che gli impegni di lavoro e di studio rispetto all’estate sono molto aumentati, perciò… il mare decembrino lo ammiriamo dall’alto di Piazza Bovio o di Via Amendola.

Perché, vedete, a dicembre ci sono altri pensieri, altre attese. Per un bambino, l’attesa del Natale è una delle cose più belle che ci siano. Penso che tutti noi possiamo ricordare l’incanto del nostri Natali di bambini, quando c’era molto poco lusso ma lo sfavillio delle luci non ce lo poteva levare nessuno.

Si fa l’albero, si fa il presepe. E nell’attesa, per un bambino, deve essere tutto “natalizio”, al punto di mettere berretti da Babbo Natale a tutti, anche ai peluche e ai cactus giocattolo.
Ho detto «Babbo Natale»? Ma sì, sdoganiamolo, contribuisce anche lui alla festa, benché nell’americanata che è diventato sia una tale deformazione di S. Nicola portatore di doni che non rimane nulla del significato originale del Natale. Il mio nipotino Giovanni, proprio qualche giorno fa, mi ha detto: «In America festeggiano moltissimo il Natale, tranne che per quello che è il significato fondamentale». Ha aggiunto anche: «Chi non riconosce il vero significato del Natale, il 25 dicembre dovrebbe andare al lavoro o a scuola». Non posso che dargli ragione.
Ma intanto, per Natale (anche se, magari, ipocritamente) tutti si ricordano che ci sono una voglia e una speranza di amore e di pace sulla terra. Era l’augurio degli angeli, più di duemila anni fa: «Pace in terra…». E ancora si aspetta.
E il mare decembrino? Non è per niente triste il mare decembrino, nelle tante giornate buone è solare e ridente come in piena estate. Ma dovremo aspettare per rimettervi piede, perché adesso è tempo di altre cose…