Nostra Signora del Monte Carmelo o Madonna del Carmine, dal corrispondente termine spagnolo, è un titolo che trae origine dal legame del profeta Elia col monte Carmelo sul quale, nel XII secolo, alcuni eremiti si ritirarono per dedicarsi al culto divino sotto il patrocinio della beata Vergine Maria, madre di Dio. Da tale comunità eremitica ebbe inizio l’Ordine carmelitano, che promosse il culto di Maria con questo titolo.
Madonna del Carmine: origine del titolo
Il titolo mariano di Madonna del Carmine richiama il monte Carmelo (“Vigna di Dio”), un monte verdeggiante della Galilea occidentale, luogo di elezione della missione del profeta Elia e quindi luogo privilegiato dell’incontro con Dio. Dalla cima del Carmelo, dopo una siccità di tre anni e mezzo, Elia ebbe la visione di una piccola nube “come mano d’uomo” che dal mare si alzava verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità.
«Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. Quindi disse al suo servo: “Vieni qui, guarda verso il mare”. Quegli andò, guardò e disse. “Non c’è nulla”! Elia disse: “Tornaci ancora per sette volte”. La settima volta riferì: “Ecco, una nuvoletta, come una mano d’uomo, sale dal mare”. Elia gli disse: “Va’ a dire ad Acab: attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia”! Subito il cielo si oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto» (1 Re 18, 41-45). |
I Padri della Chiesa hanno interpretato allegoricamente questa immagine come una profezia dell’Incarnazione del Verbo: la pioggia rappresentava Cristo (cfr. Is 55,10-11), la piccola nube apparsa sul Carmelo raffigurava la Vergine Maria porta in sé il Verbo della vita e lo dona al mondo.
La bellezza del Carmelo è proverbiale, e come tale è spesso esaltata nella Sacra Scrittura. Nel Cantico dei Cantici, di cui presto i Padri dettero un’interpretazione mariologica, il Diletto elogia la bellezza dell’Amica con l’espressione «Caput tuum ut Carmelus», «la tua testa è come il Carmelo» (7,5).
Nell’iconografia la Vergine è rappresentata con il Bambino Gesù in braccio, spesso con abito e scapolare bruni e mantello bianco, nell’atto di mostrare lo scapolare carmelitano. La sua memoria liturgica è fissata al 16 luglio.