Lettura continua della Bibbia. Il Vangelo dell’Infanzia (Luca 1-2): la struttura

Luca 1-2: la struttura
L’angelo Gabriele (1436). Di Trestina – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99678467

Il Vangelo dell’Infanzia di Luca (1-2) ha caratteristiche molto diverse da quello di Matteo, come anche la struttura. È straordinario come i punti di vista siano profondamente diversi, eppure convergano tutti sui dati essenziali:

  • Gesù è concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo
  • La sua nascita viene annunciata da angeli
  • La madre di Gesù si chiama Maria, il padre putativo è Giuseppe della stirpe di David
  • Il Bambino nasce a Betlemme al tempo del re Erode.

I particolari narrativi, per il resto, divergono completamente ma potrebbero costituire un incastro.

Luca 1-2: La struttura            

Per quanto riguarda Luca 1-2, anche la struttura del racconto è diversa. Matteo dispone i dati intorno a cinque citazioni bibliche, che constata adempiute nei fatti narrati (la concezione verginale, la nascita a Betlemme, la strage degli Innocenti, il ritorno dall’Egitto della S. Famiglia, la crescita di Gesù a Nazareth. La visione di Matteo è cupa. Luca invece fa una narrazione piena di gioia. Inoltre ama i parallelismi, per cui dispone il suo Vangelo dell’Infanzia come un dittico:

annunciazione – nascita – circoncisione – crescita di Gesù

annunciazione – nascita – circoncisione – crescita del Battista.

C’è un solo episodio in cui queste due storie parallele si incrociano, ed è la Visitazione: le due madri e i due bambini non nati si incontrano e si riconoscono, per poi separarsi di nuovo, e i due figli avranno storie diverse finché non si incontreranno di nuovo nell’atto che dà inizio al ministero pubblico di Gesù, il suo battesimo.

Il racconto lucano dell’infanzia è anche incentrato su tre coppie, molto diverse tra loro ma anche molto simili:

  • Una coppia naturale ma anziana, che non ha speranza di discendenza, Zaccaria ed Elisabetta;
  • Una coppia giovane ma vergine, Giuseppe e Maria, che non potrebbero generare secondo i dettami della natura;
  • Una coppia solo mistica, i vecchissimi Simeone ed Anna, che fin dalla giovinezza pongono tutta la loro speranza nell’attendere la consolazione d’Israele.

Tutti questi sei non hanno altra speranza se non nella misericordia divina. Chiaramente lo dicono il Magnificat di Maria (“di generazione in generazione la sua misericordia…”) e il Benedictus di Zaccaria (“grazie alle viscere di misericordia del nostro Dio…”) e lo esprime concisamente il Nunc Dimittis di Simeone (“i miei occhi hanno visto la salvezza…”).