L’ostinazione di Israele a persistere nel proprio peccato è quanto causa l’approssimarsi della rovina, con grande dolore di Geremia. Incoerentemente con la fedeltà al Dio di Israele, le famiglie di Gerusalemme preparano focacce votive per la Dea Ishtar o Astarte Regina del cielo, elargitrice di fecondità in quanto moglie di Baal; ad altri dei fanno libagioni.
Il divieto al profeta di pregare per il popolo colpevole non vuol dire che la preghira sia inutile, ma solo disilluderlo: non ostante le preghiere, sappia che il popolo non lo ascolterà
7 16Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti ascolterò. 17Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? 18I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dei per offendermi. 19Ma forse costoro offendono me – oracolo del Signore – o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». 20Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».
L’ostinazione di Israele in un culto ipocrita
Dio non ha bisogno del culto degli uomini. Non si rapporta con Israele per avere olocausti, ma solo perché ascolti la sua voce e sia felice! È la felicità autentica quella che Dio vuole per l’uomo, non quella effimera fatta di piaceri momentanei e fasulli. Eppure questo popolo volta le spalle al Signore ed ai suoi profeti, non ascolta, indurisce la cervice…
Una particolarità linguistica: avere una dura cervice non significa affatto avere la testa dura nel senso di non capire niente. La cervice, la nuca, è la parte del corpo che gli asini irrigidiscono quando si impuntano, rifiutando di obbedire. Il detto è preso da questo atteggiamento dell’animale da soma che si impunta, ostinandosi nel suo rifiuto. L’immagine che ne deriva è quello di un popolo recalcitrante ad ascoltare la voce di Dio, pensando di potersela cavare con qualche olocausto… e le accuse nei riguardi di questa ostinazione sono gravissime, perché i figli di Giuda giungono a sacrificare nel fuoco i propri figli, illudendosi di ottenere così il favore di Dio! Non può nascerne che desolazione.
L’ostinazione di Israele: il testo
7 21Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: «Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 22In verità io non parlai né diedi comandi sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d’Egitto. 23Ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici.
24Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi procedettero secondo l’ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle, 25da quando i loro padri uscirono dal paese d’Egitto fino ad oggi. Io inviai a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; 26eppure essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro nuca, divennero peggiori dei loro padri. 27Tu dirai loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. 28Allora dirai loro: Questo è il popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca…
30Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il nome da me, per contaminarlo. 31Hanno costruito l’altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente.
32Perciò verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo. 33I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell’aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. 34Io farò cessare nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di gioia e la voce dell’allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà ridotto un deserto».