L’Onnipotenza di Dio e il male (C.S. Lewis)

L'Onnipotenza di Dio e il problema del male. C.S. Lewis. Di Aronsyne - Opera propria, 
CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=111314170
C.S. Lewis. Di Aronsyne – Opera propria,
CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=111314170

L’Onnipotenza di Dio è conciliabile con l’esistenza del male e di tanta sofferenza? Si può sostenere l’esistenza di un Dio buono e onnipotente, di fronte a tante sciagure? C.S. Lewis ci risponde.

Se l’Onnipotenza di Dio è vera, perché non ferma il male?

L'Onnipotenza di Dio: il Pantocratore. Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay 
Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay 

Varcata la soglia del Duemila, un celebre periodico evangelico, Christianity Today, effettuò un sondaggio per selezionare i dieci migliori libri religiosi del ventesimo secolo; ovvero, libri che non solo erano stati considerati importanti quando furono pubblicati per la prima volta, ma che continuavano anche ad avere un significato duraturo per la fede e la chiesa cristiana. Ebbene, CS Lewis è risultato di gran lunga l’autore più popolare, soprattutto per Mere Christianity. In effetti, sarebbe presente nella lista anche con più opere, ma per dare spazio anche ad altri autori la sua presenza è stata contenuta. Così, questi sono i primi classificati:

1. C.S. Lewis, Mere Christianity
2. Dietrich Bonhoeffer, Sequela
3. Karl Barth, Dogmatica ecclesiale
4. JRR Tolkien, Il Signore degli Anelli (trilogia)

Riciclo un video con una presentazione del mio saggio su C.S. Lewis maestro dello spirito: QUI.

Se Dio fosse onnipotente…

Certamente, i libri di Lewis lasciano il segno sui lettori passati, presenti e futuri. Anche il saggio lewisiano «Il problema della sofferenza» conserva una notevole importanza. In esso, Lewis entra semplicemente nella questione con parole concise:

«Se Dio fosse buono, desidererebbe rendere le sue creature perfettamente felici, e se Dio fosse onnipotente, potrebbe fare ciò che desidera. Ma le creature non sono felici. Perciò a Dio mancano la bontà, la potenza, o entrambe». 

La logica sembrerebbe ineccepibile, e il Lewis giovane, ancora ateo o antiteista, l’aveva condivisa. Ma per il Lewis maturo, credente, non è più così.

La frase, dice, risponderebbe a verità se i significati popolari attribuiti alle parole «buono», «onnipotente» e «felice» fossero i più esatti o gli unici possibili; in tal caso, la contraddizione tra l’infelicità dell’uomo e la bontà e onnipotenza di Dio rimarrebbe senza soluzione. È possibile invece rispondere alla difficoltà, afferma Lewis, se si giunge ad una comprensione delle parole in un senso più ampio. Sono, quindi, parole da capire meglio. Iniziamo dall’onnipotenza.

L’Onnipotenza: Dio si autolimita per dare spazio alla libertà umana, che spesso diviene abuso di libero arbitrio.

Lewis scrive:

«Potremmo forse concepire un mondo in cui Dio correggesse continuamente le conseguenze di questo abuso del libero arbitrio da parte delle sue creature; in questo mondo, una trave di legno diventerebbe morbida come l’erba se venisse usata come arma, e l’aria si rifiuterebbe di obbedirmi se cercassi di proiettarvi onde sonore che convogliassero menzogne o insulti.

Ma questo sarebbe un mondo in cui le cattive azioni sarebbero impossibili e in cui la libertà dell’arbitrio sarebbe inutile; o meglio, se questo principio fosse portato fino alle sue logiche conseguenze estreme, sarebbe impossibile anche solo formulare pensieri malvagi, perché, ogni volta che cercassimo di farlo, la materia cerebrale che usiamo per pensare si rifiuterebbe di adempiere la sua funzione. Tutta la materia che si trovasse nelle vicinanze di un uomo malvagio sarebbe dunque soggetta a variazioni imprevedibili. Il fatto che Dio sia in grado di modificare il comportamento della materia e che in certi casi operi quelli che noi chiamiamo miracoli fa parte della fede cristiana, ma il concetto stesso di un mondo comune e perciò stabile richiede che questi casi siano estremamente rari».

Ci piacerebbe vivere in un mondo che continuamente si ribellasse agli uomini impedendo loro di esercitare la libertà? Sarebbe possibile vivere in un mondo simile, privo di ogni stabilità? Tutto si ridurrebbe ad un caos. L’Onnipotenza divina è, invece, rispettosa della libertà umana, la permette e la preserva; consentendo così di convivere con il male, con la cui esistenza non è contraddittoria.