Briciole di storia alvernina (96). L’occupazione francese (1799)

L'occupazione francese
Le truppe aretine vittoriose entrano in Firenze. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4315870

Gli ultimissimi anni del secolo XVIII fanno già prevedere un Ottocento inquieto, in cui più volte la Verna sarà minacciata di soppressione, prima sotto l’occupazione francese, poi con le leggi di incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato Italiano. La Verna segue le sorti della Toscana, ma manterrà sempre la sua integrità.

4 maggio 1796: Un guardiano da poco

Viene nominato guardiano P. Cristofano da Bibbiena. “Fece poco e spese molto” (MdC p. 72). Parole lapidarie ed efficacissime per descrivere una persona quanto meno confusa…

21 maggio 1797 e 12 settembre 1799: Congregazione intermedia alla Verna (Catalogo p. 81).

5 ottobre 1798: Ampliata facoltà di celebrare Messe

Pio VI concede che alla Verna si possa celebrare la S. Messa un’ora prima dell’aurora e un’ora dopo mezzogiorno, “si id populi utilitati aut necessitati expedire videbitur” (Se ciò sembra opportuno all’utilità o necessità del popolo: Filza I n. 153; cfr. CD p. 283 n. 224).

12 settembre 1799: Congregazione alla Verna (Catalogo p. 81).

1799: Principiano le rivoluzioni

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“Qui principia la Cronaca dolorosa delle rivoluzioni. Il 15 febbraio furono consegnate alla Reale Zecca libbre 13 e unce 6 d‘argenti, giudicati non necessari pel servizio divino… Invasa la Toscana, e partito Ferdinando III, gli Aretini fecero resistenza, mancando di piombo ricorsero alla Verna… Così i tetti rimasero coperti di lastre” (MdC p. 73).

L’occupazione francese

Le misure di espropriazione dei beni ecclesiastici approntate dai rivoluzionari francesi a partire dal 2 novembre 1789 furono esportate nei vari stati che le armate rivoluzionarie e poi quelle napoleoniche occupavano in Europa, ed in particolare in Italia. In Toscana, nel marzo  1799  Ferdinando III fu costretto all’esilio dall’occupazione francese, e la regione vide la formazione di municipalità giacobine nei vari comprensori. Durò poco: già ad aprile iniziarono i primi moti controrivoluzionari guidati dalle truppe aretine, sostenute anche dalla fede nella Madonna del Conforto, e che entro luglio portarono all’allontanamento dei francesi. Ma la cosa era appena agli inizi.