Lettura continua della Bibbia. Vangelo secondo Giovanni: lo stile giovanneo

Lo stile giovanneo
San Giovanni evangelista. Di Guido Reni – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8831632

Lo scopo del IV Vangelo è uno solo: aiutare i lettori a credere in Cristo e avere la vita eterna, oppure a continuare a credere, per una comunità bisognosa di essere confermata nella fede in una situazione persecutoria (da parte della sinagoga e del potere imperiale).

Lo stile giovanneo

Lo stile giovanneo è caratteristico. La lingua usata è il Greco della Koiné, cioè quello popolare. Giovanni usa solo 1.011 vocaboli su un complesso di ben 15.416 parole, ha quindi un linguaggio volutamente ripetitivo.

Una trentina di questi vocaboli sono assai frequenti: conoscere – vedere – parlare – credere – mandare – vivere – verità – testimoniare – glorificare – rimanere – ora. Sono tutti termini che hanno un profondo significato teologico.

Semiticamente, Giovanni fa uso di paratassi (nel periodo le proposizioni sono prevalentemente coordinate e non subordinate) e asindeto (coordinazione nella frase di parti del discorso senza l’uso di preposizioni). Utilizza molto abilmente tecniche quali una grande ricchezza di simbolismo mediante vocaboli polivalenti, il fraintendimento, l’ironia, il dialogo.

Il Logos

Il Gesù giovanneo parla molto, in modo completamente diverso dal parlare concise ed enigmatico del Gesù sinottico. Questa forma tipicamente giovannea di presentare la verità di Gesù non annulla minimamente il valore storico dei detti e dei fatti di Gesù di Nazareth, ma ne coglie ed esplicita la profondità. Il IV Vangelo punta lo sguardo su Gesù e lo contempla quale Verbo di Dio. In Giovanni Gesù è il Logos, la Parola eterna del Padre, Parola che è Dio. La divinità di Cristo, annunciata in modo diverso dai sinottici, è da Giovanni apertamente proclamata fin dal Prologo (1,1-18), ma paradossalmente si fa più profonda man mano che Gesù sale verso la croce.

La cronologia

La cronologia giovannea è generalmente più accurata di quella dei sinottici. Il IV Vangelo non dipende dai sinottici, non li integra né li completa, non li corregge né li soppianta; tuttavia ne conosce la tradizione probabilmente in forma di tradizione orale, di cui si presenta anch’esso come testimone autorevole (cfr. Il detto «Nessuno è profeta in patria»).