Briciole di storia alvernina (100). L’inventario del bestiame

L'inventario del bestiame
Immagine da me realizzata con AI tramite www.crayon.com

Il convento della Verna non era stato soppresso, ma l’inventario del bestiame viene fatto, per eventuali requisizioni. Risulta abbastanza comico, date le condizioni in cui sembra che si trovino gli animali.

15 ottobre 1810: L’inventario del bestiame del convento

Riportiamo l’inventario del bestiame che si trovava allora nelle stalle del convento, probabilmente dopo che gli animali migliori erano stati messi al sicuro presso persone amiche, e caratterizzato da una “stima” forse un po’ compiacente nei confronti dei frati, perché sembra impossibile che il bestiame di un conventoal quale gli animali da soma erano tanto necessari fosse così malmesso:

 “Stime del bestiame trovato esistere il dì 15 ottobre 1810 nel convento della Verna

Un paro di bovi, che uno con gambe sforzate e uno che tira di cozzo, tutti due con denti scalzati e che crollano, che stimo franchi 350.

Un mulo, denominato Cherubino, non agevole e vecchio e piccolo, con bardella e basto, che stimo franchi 90.

Un mulo, denominato Pelliccia, che ha avuto il fuoco nel piede manco di dietro, non essendo ancora saldato, come ancora dal man ritto un anno fa, con basto, che stimo franchi 75.

E un mulo, denominato Rosso, che comparisce spallato, e ha una gamba di dietro sforzata, che stimo franchi 62. Un mulo morello piccolo, punto agevole, con basto, che stimo franchi 78.

Un somaro morello, detto Cappuccino, con basto, che stimo franchi 45.

Un somaro morello, vecchio, denominato Mignino, con bardella, che stimo franchi 39.

E un somaro bianco, vecchio,  con bardella, che stimo franchi 42.

Un cavallo morello, vecchio, difettoso in ambe le gambe di dietro, con un orecchio spaccato, che stimo franchi 102. Il restante di bardelle e basti FR. 15. Totale FR. 898…

L’originale è registrato per memoria li 29 settembre 1812 al Bureau di Poppi, F. 98, C. 5, V. 1, N. 1036. Ignazio Gatteschi, perito del Demanio nel Bureau di Poppi

(Archivio del Convento, Filza XIII; cfr. Codice Diplomatico p. 297 s., n. 236).