Lettura continua della Bibbia. L’ingiustizia sociale (Amos 3,1-6,14)  

L'ingiustizia sociale
Il profeta Amos. Chiesa di S. Giovanni Battista, Kratovo, Macedonia. This illustration was made by Rašo. – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15818726

L’ingiustizia sociale rappresenta il grande tema della predicazione di Amos. In questa sezione, pur nella varietà dei contenuti, si può trovare ugualmente un’unità letteraria nella triplice ripetizione della formula “Ascoltate questa parola” (3,1; 4,1; 5,1). Il messaggio del Signore è espresso da Amos mediante tre verbi:

  • CONOSCERE (JADA‘) nel senso forte, biblico, di stabilire un legame intimo fra Dio e il suo popolo, fonte di impegno e non di privilegio:

Soltanto voi ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra,

  perciò vi punirò per tutti i vostri peccati” (3,2).

  • RITORNARE (SHWB), come conversione mancata di fronte ai segni mandati dal Signore (4,6-11:

Eppure io vi lasciai a denti asciutti in tutte le vostre città,

con carestia di pane in tutte le vostre borgate:

e non tornaste fino a me. Oracolo del Signore.

Io trattenni da voi la pioggia, a tre mesi dalla mietitura…

ma non tornaste fino a me. Oracolo del Signore…”.

  • CERCARE (DĀRASH), nel senso di ricerca del Signore come fonte di vita: “Cercate me e vivrete” (5,4), ma nella fedeltà religiosa e nella giustizia.

Tempo cattivo è questo: l’ingiustizia sociale

Torna anche in questi capitoli, quindi, e violento, il tema della giustizia sociale. L’ingiustizia sociale opprime i poveri. Lusso e sfruttamento vanno di pari passo, dice Amos in 4,1-5:

1 Ascoltate questa parola, vacche del Basàn

che siete sulla montagna di Samaria:

Oh, esse schiacciano i miseri, oh, esse spezzano i poveri,

oh, esse dicono ai loro signori: Porta qua, e beviamo!

2 Ha giurato il Signore Dio per la sua santità:

Sì, ecco: giorni stanno arrivando su di voi che vi si leverà con uncini,

e quante tra voi rimangono indietro con ami da pesca.

3 Per brecce uscirete, ognuna davanti a sé,

e sarete spinte verso l’Ermon. Oracolo del Signore.

4 Venite a Betel e peccate,

a Gàlgala e moltiplicate il peccato!

Offrite per il mattino i vostri sacrifici

e per il terzo giorno le vostre decime,

5 offrite sacrifici di ringraziamento con lievito,

e proclamate i sacrifici volontari, fateli udire,

poiché così piace a voi, figli d’Israele.

Oracolo del Signore Dio.

5,11-17:

11 Ebbene: Poiché avete estorto l’affitto contro il misero

e tributo di frumento ghermivate da lui,

case di pietre riquadre costruiste,

ma non abiterete in esse;

vigne ubertosissime piantaste,

ma non berrete il loro vino.

12 Davvero, conosco che molteplici sono le vostre prevaricazioni

e sfrontati i vostri peccati. Essi, che osteggiano chi è giusto,

essi, che ghermiscono denaro per corruzione,

e i poveri alla porta respingono.

13 Perciò tace colui che riflette su questo tempo,

perché tempo cattivo è questo.

14 Cercate il bene e non il male, affinché viviate,

e avvenga così che il Signore Dio delle schiere

sia con voi come avete detto.

15 Odiate il male e amate il bene

e stabilite alla porta della città il giudizio:

chissà che non faccia grazia

il Signore Dio delle schiere al resto di Giuseppe.

16 Perciò così ha detto il Signore, Dio delle schiere, il Signore:

In tutte le piazze vi sarà lamento,

e in tutte le strade diranno: Ahi, ahi!

Chiameranno il contadino al lutto

e al lamento quelli che conoscono le nenie.

17 In tutte le vigne vi sarà lamento,

perché io passerò in mezzo di te, ha detto il Signore”.

Voi che calpestate il povero (6,4-7)

“4 Essi, che giacciono su letti d’avorio

e poltriscono sui loro divani,

che mangiano agnelli del gregge

e vitelli della stalla.

5 Essi, che cantano al suono dell’arpa:

come Davide escogitano per sé strumenti per il canto.

6 Essi, che bevono nelle anfore da vino

e con il più fino degli unguenti si ungono,

non si affannano per il crollo di Giuseppe.

7 Perciò ora saranno deportati alla testa dei deportati,

e cesserà l’orgia degli scioperati”.

I mercanti truccano le bilance,

 i giudici sentenziano per denaro…

8,4 Ascoltate questo, voi che calpestate il povero

fino a far cessare gli umili della terra,

5 e dite: «Quando passerà la luna nuova,

 cosicché possiamo vendere grano,

e il sabato, cosicché possiamo smerciare il frumento,

rimpicciolendo l’efa e ingrandendo il siclo

e falsificando bilance per frodare,

6 acquistando per argento i miseri

e il povero col prezzo di due sandali?

Anche il cascame del frumento venderemo».

7 Il Signore ha giurato per l’orgoglio di Giacobbe:

non dimenticherò sino alla fine

nessuna delle vostre opere”.

In particolare, gli oracoli contenuti nei capitoli 3-5 sviluppano la denuncia e la minaccia di castigo per le colpe di Israele.

Importanti sono le denunce contro il culto, rivolte non solo contro le deviazioni idolatriche, ma anche contro elementi formalmente legittimi ma non supportati da adeguato impegno morale, che pretenderebbero di sostituire e compensare (5,14 s.: “Cercate il bene e non il male, affinché viviate, e avvenga così che il Signore Dio delle schiere sia con voi come avete detto. Odiate il male e amate il bene e stabilite alla porta della città il giudizio: chissà che non faccia grazia il Signore Dio delle schiere al resto di Giuseppe”). Carestia, siccità, flagelli della campagna, peste, guerra e terremoto indicano la sorte del popolo di Israele, colpevole di aver tradito il suo Dio calpestando la giustizia.