Lettura continua della Bibbia. L’infedeltà di Israele (Osea 1-3)

Osea e Gomer. Biblia Historiale, MMW, 10 B 23 426r. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99641796

I primi tre capitoli del libro presentano la vicenda coniugale di Osea, che sposa una prostituta, Gomer, e viene da lei tradito: questa vicenda rappresenta lo stesso amore di Dio per la sposa infedele, Israele.

Un matrimonio sfortunato: l’infedeltà di Israele

Si è molto discusso se si tratti di una vicenda reale o di una parabola  come sostenevano S. Gerolamo, H. Gressmann, P. Humbert. A favore della prima ipotesi sta il fatto che i profeti spesso esprimono nella loro vita con gesti, azioni o situazioni simboliche il messaggio che sono chiamati ad annunciare. Probabilmente si tratta di un matrimonio non con una donna che già era prostituta, ma con una donna inizialmente fedele ma inclìne alla prostituzione (’ĒSHET ZENÛNÎM), che avrebbe lasciato il marito per prostituirsi nei culti baalistici di fecondità.

In 3, 1, poi, Osea riceve 1’ ordine di sposare “una donna che è amata da un altro ed è adultera” (secondo i LXX, invece, agapósan ponerà = amante cose perverse, leggendo `OHEVET invece di `AHŪVAT) . Un compagno, RĒA´ , ha connotazione cultuale.

Si tratta di un secondo matrimonio, reale o simbolico che sia? Come è possibile che Dio imponga al profeta di sposare la moglie di un altro?

Tenendo presente che i generi letterari dei due racconti sono diversi, biografico il primo (cap. 1, opera di un discepolo del profeta), autobiografico il secondo (cap. 3,in cui lo stesso Osea parla di sé), può trattarsi del doppio racconto di un unico fatto, quindi di un unico matrimonio sfortunato che èservito al profeta per denunziare l’infedeltà di Israele verso Dio.

Il valore del segno sta nel fatto che la sposa, prima fedele, si è poi prostituita nei santuari baalistici, si è resa adultera verso lo sposo. Osea, dietro invito di Dio, la riprende, la sottopone ad una prova di fedeltà, e la rifà sua definitivamente. Passato di fedeltà, presentedi adulterio, futuro di rinnovato amore: ecco la storia di Israele con il suo Dio, e,  per noi, la storia di noi stessi con il Dio della nostra vita.

Secondo alcuni, i due racconti indicano invece due momenti diversi della vita, dagli inizi dell’amore all’infedeltà di Israele alla riconciliazione.

Figli degeneri

I figli che questa donna dà ad Osea sono chiamati  figli di prostitu­zione non nel senso che siano alla loro nascita illegittimi, ma che, in quanto figli di una donna che si sarebbe prostituita, recano in sé 1’impronta della lascivia materna. Fuori di metafora, i figli di Israele, cioè tutto quanto il popolo, si è prostituito agli idoli.

I  figli di Osea e Gomer portano nomi simbolici:

•     Jzre`el =  “Dio ha seminato

È  il nome di una vallata fertilissima fra il Carmelo e il Giordano, e della città omonima, famosa per l’assassinio di Nabot e per i regicidi perpetrati da Jehu contro la stirpe di Achab: prefigura, perciò, la fine cruenta della monarchia

  • LoRuchamah = “Non Amata

dal verbo RACHAM = avere compassione (REHEM significautero”): è il verbo dell’ amore materno, viscerale

•  LO’AMMÎ=  Non Popolo Mio

Nel libro dell’Esodo, Mio popolo è Israele, costituito popolo da Dio. Questo è il totale rovesciamento  dell’“IO  SONO”:  Dio per Israele diviene “IO NON SONO” il vostro Dio (1,9).