
Voltaire aveva scritto: «Io rispetto molto la stupidità umana. È la sola cosa che mi dia un’idea dell’eternità». Einstein riprese lo stesso concetto quando affermò, ammesso che l’attribuzione a lui della seguente frase sia attendibile: «Due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana. Sull’universo ho ancora dei dubbi». L’importazione e l’imposizione di Halloween come schema culturale forzato sembra dimostrare la verità dell’asserto del grande scienziato: non per volerla demonizzare, ma per evidenziare l’incoerenza sottostante alla inflazione della lugubre vigilia di Ognissanti in Italia.
Aspettando Halloween
Tutto si copre di ragnatele; spuntano zucche in ogni luogo; pipistrelli, streghe, zombi, vampiri, lapidi cimiteriali invadono vetrine e strade… Nelle città il programma magari è già iniziato con «Aspettando Halloween» nel più puro stile americano per poi proseguire con il Trenino dell’orrore in giro per l’abitato e, arrivata la sera, l’«AperiCine Horror». Ancora due giornate di divertimento – chiamiamolo così – con streghe e stregoni e il cosiddetto tradizionale (ma tradizionale per chi?) «Trick-orTreat / Dolcetto o scherzetto» nei negozi, gli spettacoli della «Horror Movie Parade» e il concorso «Mascherina horror». La notte, poi, appartiene ai più grandi con la Parata notturna Horror, il Vicolo dell’orrore e tanta musica e presunto divertimento nei locali cittadini.
A scuola
Ma anche la scuola collabora attivamente, preparando da giorni i bambini alla ricorrenza; non c’è scampo, moltissime classi di scuola primaria la celebrano. Il Natale no, non si può menzionare, perché sarebbe discriminatorio verso i non cristiani. In compenso, i bambini che non si avvalgono dell’Irc, nell’ora di attività alternativa alla religione, confezionano zucche, pipistrelli ed altro per la festa di Halloween che, pur degenerata nei suoi toni macabri e commerciali, è originariamente una festa religiosa (il nome Halloween significa «Vigilia di Tutti i Santi»), così come anche il Natale, festa religiosa, è degenerata nei suoi toni consumistici. Un articolo al riguardo QUI.
Intendiamoci, non me la prendo con i bambini che si divertono mascherandosi: almeno, si distolgono dai videogiochi per mettersi in rapporto con persone reali. No, quel che mi dà fastidio è altro.
Incongruenze
Ecco l’incoerenza. Perché Natale no e Halloween sì? Mi dite quale razza di confusione mentale e culturale sta alla base di questa incongruenza? Che cosa veicola maggiormente un contenuto religioso – pur distorto: Babbo Natale che sta al Polo Nord con una squadra di elfi, o gli spiriti dei morti che vagano per le strade?
Ma non è tutto. Una volta sentii raccontare da una catechista che una mamma le aveva chiesto di non insegnare l’Ave Maria. Perché? Perché parla della morte, e quindi avrebbe potuto costituire un trauma per la figlia. Si teme oggi che la menzione della morte nella pace di Dio rappresenti per i bambini uno shock insuperabile; non ci si fa scrupolo però di esporli alle scene più violente e raccapriccianti in tv e nei videogiochi, e la festa di Halloween, appunto, ne è un buon esempio. Potenza della manipolazione mediatica!