
Una delle immagini più importanti nella vita e nelle parole di Gesù è l’immagine del banchetto.
Questo del cap. 14 di Luca è l’ultimo sabato di attività di Gesù menzionato dall’evangelista (14,1-6); il successivo sarà il sabato pasquale (23,56). Ma questa è anche la sesta volta che Gesù, nel vangelo di Luca, prende un pasto con gli altri; anche in questo caso si aggiungerà una settima volta con la Cena eucaristica, e poi un’ottava (7 + 1 è il colmo della pienezza) con i discepoli di Emmaus, nel giorno ottavo che è quello della resurrezione.
L’immagine del banchetto
Si apre così una sezione che ha come fulcro l’immagine del banchetto come comunione di amore: Gesù, invitato a mangiare pane, è colui che dà il pane vero, quello della sua misericordia.
Si ha però l’impressione che questo pasto, con l’improvvisa comparsa di un malato, rappresenti una sorta di tranello per provocare da parte di Gesù una nuova trasgressione formale della legge in giorno di sabato. L’idropico, arso dalla sete, è immagine di chi non riesce a trovare chi risponda al suo bisogno più profondo. Ma l’idropico, affetto da una malattia che causa un accumulo di liquidi nei tessuti, è anche considerato impuro e intoccabile: Gesù lo prende per mano, lo risana, lo manda libero, lo assolve. Il gesto esprime visibilmente l’azione salvifica della misericordia di Dio che raggiunge l’uomo là dove si trova, infermo e impuro, lo abbraccia, lo sana, lo libera.
Ma per essere guariti, per essere accolti, bisogna mettersi ultimi, in umiltà: entro la cornice del banchetto Luca dispone alcuni insegnamenti sulla scelta dei posti e sulla scelta degli invitati. Inizia così una sezione in cui le parabole sono addirittura, dieci, una sorta di discorso delle parabole lucano: parabole dell’invito (cap. 14), parabole della misericordia (cap. 15), parabole dell’uso delle ricchezze (cap. 16); noi le leggeremo in sedi distinte.
L’immagine del banchetto, che funge da cornice, sembra suggerire che Luca si ispiri ai discorsi conviviali di modello classico, dove si tenevano lunghi dialoghi tra gli ospiti. Qui però è solo Gesù che parla con autorevolezza, e forse in questo modo si evoca la presenza di Gesù Risorto nelle assemblee cristiane. Da qui, le regole per avere Gesù presente nelle nostre comunità.