Il libro del Deuteronomio, libro del passaggio fra il deserto e la Terra, inizia con un prologo storico che riassume le vicende di Israele dal Sinai alle steppe di Moab (cap. 1-3).
Vv. 1-5: Titolo del libro
Queste prime righe costituiscono il titolo del libro («Queste sono le parole»), un titolo piuttosto lungo, avente lo scopo di indicare il nome dell’autore, l’argomento e le circostanze di tempo e di luogo delle scritto.
Questi dati non sono presentati linearmente, uno dopo l’altro, ma secondo un procedimento a spirale con ripetizioni:
Contenuto | Autore | Destinatari | Luogo | Tempo |
Parole | Mosè | Israele | Al di là del Giordano | 40° anno, 11° mese, 1° giorno |
Mosè | ||||
Israele | ||||
Ordini di Dio | ||||
Dopo la vittoria su Sichon e Og | ||||
In Moab | ||||
Mosè | ||||
Legge |
All’estremità e al centro si indicano
- l’autore (Mosè)
- il genere letterario (parole, legge)
- il destinatario (Israele).
Questa apertura solenne assimila il Deuteronomio alle raccolte di oracoli profetici (cfr. i libri di Amos e Geremia), ed in effetti Deuteronomio funge da ponte fra la Torah («Tetrateuco») e i Profeti. Deuteronomio è un libro unico, di Legge e Profezia, un libro di sintesi che ci dà la lettura teologica dell’Antico Testamento e perciò un libro di transizione «che mette in movimento l’intelligenza per andare oltre la legge, per passare dalla norma interiore alla vita dello spirito» (Pietro Bovati, Il libro del Deuteronomio: 1-11, Città Nuova, Roma 1994, p. 34).
Libro del passaggio
Anche le indicazioni temporali presentano Deuteronomio come il libro del passaggio: siamo al 1° giorno dell’11° mese del 40° anno del tempo del deserto, i trenta giorni di lutto per la scomparsa di Mosè ci porteranno l termine dei 40 anni: Giosuè prende il posto di Mosè alla guida del popolo (34,9), e in 40 giorni lo condurrà nella terra promessa (Gios 4,19).
Deuteronomio è il libro della vigilia: il 1° giorno dell’11° mese è l’inizio della preparazione della festa di Pasqua, che Giosuè farà celebrare a Galgala (Gios 5,10). La vittoria su Sichon e Og è prefigurazione della conquista di Canaan; il cammino di 11 giorni all’Oreb ha già portato Israele a contatto con le altre popolazioni.
Mosè parla al di là del Giordano: il fiume rappresenta il confine fra l’epoca del deserto e quella dell’insediamento nella terra; ma per compiere questo passaggio bisogna sottomettersi alla Legge. Anche il Battista ha condotto Israele sulle rive del Giordano nell’attesa del Regno di Dio, del nuovo Giosuè (= Gesù) che avrebbe percorso tutta la terra di Israele.