
Si approntano le stanze per l’accoglienza del Vescovo quando fa visita al santuario. Il quartiere del Vescovo è ubicato alla fine del corridoio del primo piano della foresteria presso l’ingresso dell’ala S. Maria, ed ospita attualmente l’Economato del convento. Nello stesso tempo si fornisce la sacrestia della chiesa grande di arredi costruiti da un confratello, F. Ginepro da Meati…
1763: Le stanze del Vescovo, ed altre notizie
“Fu compita la Foresteria delle stanze del Vescovo con pitture, e con un nuovo letto a cassone.
Furono fatte le colonne, e la Tettoja al Pozzo di Piazza, quale Tettoja prima non vi era” (MdC p. 42 s.).
Si dota la cappella di S. Pasquale di una statua raffigurante il Santo, opera in terra cotta dei Graziani di Faenza. Viene fatto un Organo portatile.
Arredi per la sacrestia della chiesa grande

Si dota la sagrestia della chiesa maggiore di armadi di noce intagliati e di tre banchi, opera di F. Ginepro Orselli da Meati e aiuti (MdC p. 43):
“Furono fatti di nuovo i Banchi, Cassabanchi Armarj, Credenze, ed altri comodi, di noce scorniciata, e ben pulita; con disegno maestoso, da un ben perito nostro Fratello Laico detto Fra Ginepro della Custodia di Lucca” (Monte Santo p. 85). È Ginepro da Meati, cui sono dovuti gli armadi, il bancone a isola e un genuflessorio (Lensi p. 101 s.). “Vi fu impiegato il tempo di tre anni in circa e l‘istesso fece il nuovo confessionario presso la cappella della Croce” (MdC p. 43).
Sopra la porta della sacrestia, all’interno, si trova intagliato lo stemma francescano con l’indicazione dell’anno in cui si fecero gli altari, A.D. MDCCLXIII.
Il Codice Diplomatico della Verna del P. Saturnino Mencherini, a proposito della sacrestia, recita (p. 680-681):
Fra Ginepro da Meati – Genuflessorio di legno di noce con postergale, nel cui centro vi è un Crocifisso di legno di giuggiolo, con la croce ornata di piccoli busti a contorno ritagliato, di bronzo dorato, rappresentanti l’Eterno Padre, la Vergine, S. Giovanni e S. Francesco.